A Detroit si sta per chiudere il cerchio dei rinnovi contrattuali tra Uaw, il sindacato del settore auto, e i tre gruppi costruttori locali. Dopo General Motors e Ford, ora è la volta di Fiat Chrysler Automobiles. L'accordo Uaw-Fca verte sullo stesso bonus di 9mila dollari deliberato da Ford per i suoi dipendenti (più alto il premio che il sindacato ha ottenuto invece da General Motors: 11mila dollari, costati comunque 40 giorni di sciopero).
Il gruppo guidato da Mike Manley ha inoltre sottoscritto di non chiudere impianti di assemblaggio durante la validità del contratto. E sempre Fca assegnerà anche la produzione di un nuovo modello allo stabilimento di Belvidere, nell'Illinois. Concordati, quindi, altri 4,5 miliardi di dollari in investimenti con la creazione di 7.900 nuovi posti. Nei prossimi giorni, a Detroit, si terrà una riunione dei rappresentanti sindacali per discutere dell'accordo raggiunto con Fca e il successivo invio del contratto agli iscritti. Sul tavolo ci sono anche gli impatti che le nozze in itinerere tra Fca e Groupe Psa avranno sul mercato americano e sulle strategie del gruppo allargato ai franco-tedeschi. Se ne saprà di più nel momento in cui Fca e Groupe Psa sigleraranno la lettera d'intenti e, soprattutto, quando l'ad del futuro quarto produttore mondiale di auto, Carlos Tavares, sarà ufficialmente investito dell'incarico.
A tenere banco, in casa Uaw, è anche il caso di Gary Jones, l'ex presidente del sindacato che ha da poco rassegnato le dimissioni perché accusato di aver utilizzato fondi dell'organizzazione per fini personali. Le stesse accuse (appropriazione indebita) riguardano anche un altro ex presidente, Dennis Williams.
Infine, nesssuna novità, al momento, dopo le pesanti accuse mosse da Gm a Fca, e al suo ex ad Sergio Marchionne, sulla presunta corruzione di sindacalisti Uaw per ottenere condizioni favorevoli nelle contrattazioni tra il 2009 e il 2015.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.