Prelios chiude l'aumento di capitale evitando il rischio di un nuovo, inatteso, socio Usa. La ricapitalizzazione della società immobiliare si è chiusa, infatti, con la sottoscrizione complessiva di 45,4 milioni di euro pari al 39,49% del totale delle azioni ordinarie di nuova emissione. In questo quadro, dei diritti inoptati offerti in Borsa (e in gran parte rastrellati venerdì scorso dal broker americano Susquehanna) sono state sottoscritte solo lo 0,81% del totale delle azioni di nuova emissione per 930 mila euro. Ciò significa, dunque, che lo scopo del raid estivo - che per un momento ha fatto tremare i grandi soci - era solo speculativo. Il broker Sequahanna, che aveva rastrellato nei giorni scorsi 46 milioni di diritti inoptati (su 51,5 milioni totali), avrebbe potuto acquistare circa 100 milioni di azioni e diventare primo socio con il 30%. Alla fine, però, il raider ha deciso di defilarsi o di sottoscrivere solo in minima parte.
Ora, ai finanziatori storici di Prelios (Pirelli e le banche, tra le quali Intesa Sanpaolo e Unicredit) spetta la sottoscrizione, come da impegni di garanzia, delle restanti azioni per quasi 70 milioni di euro. In questo modo, la ricapitalizzazione risulterà sottoscritta per l'importo complessivo previsto di 115 milioni di euro. Nell'ambito della più ampia operazione di riequilibrio finanziario, la società Fenice ha, inoltre, integralmente sottoscritto l'aumento a lei riservato per 70 milioni di euro.
In attesa dell'aumento di capitale, ieri Prelios è stata protagonista di un vero e proprio rally a Piazza Affari e ha chiuso la seduta in rialzo di oltre il 4 per cento.
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