Per i prodotti biologici la crisi non esiste. Il fatturato mondiale è cresciuto del 27% dal 2008 al 2012, sfiorando quota 64 miliardi di dollari. E l'Italia gioca un ruolo di primo piano: vanta, infatti, tre miliardi totali sulla commercializzazione di prodotti bio, di cui 1,2 miliardi di euro solo per l'export, il che rende il nostro Paese il maggiore esportatore al mondo in questo settore. Il mercato interno, invece, pur essendo in crescita - gli acquisti di cibi bio, confezionati, registrano un più 7,5% nei primi 10 mesi del 2013 - mostra ancora un consumo pro-capite a livelli più bassi rispetto ad altri Paesi europei.
L'obiettivo, dunque, è quello di conquistare nuovi consumatori: le armi vincenti sono qualità, innovazione e credibilità. Da qui l'interesse suscitato dalla nascita di un nuovo organismo di certificazione, leader nel settore delle produzioni biologiche, frutto dell'aggregazione tra due società preesistenti, Ccpb e Imc (Istituto mediterraneo di certificazione). Nell'orbita del «nuovo» Ccpb - così è stato battezzato l'organismo - rientrano circa novemila aziende certificate: in pratica, circa un terzo del fatturato complessivo del comparto biologico italiano.
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