Economia

Occhio alla Rc auto: cosa rischia chi ha l'auto ferma

L’obiettivo è duplice: estendere la tutela ai terzi danneggiati da eventuali sinistri e aggiornare le norme ai tempi moderni

Rc auto sui mezzi fermi: cosa prevede la nuova normativa dell’Unione europea

Le nuove direttive dell’Unione europea prevedono che la Rc auto è obbligatoria anche quando il mezzo non circola ed è depositato in un’area privata. Il provvedimento 2021/2118 dovrà entrare in vigore in tutte le nazioni d’Europa non oltre il 23 dicembre 2023 e quindi anche l’Italia si sta preparando a uniformarsi alle nuove regole. L’obiettivo è duplice: estendere la tutela ai terzi danneggiati da eventuali sinistri e aggiornare le norme ai tempi moderni. Quindi, in parole povere, il veicolo va sempre assicurato, non solo quando è in movimento, ma anche quando è fermo. La regola, però, non è tassativa. Ci sono delle eccezioni per le quali è possibile sospendere l’Rc auto.

Ma quali sono i casi in cui scatta la deroga? Come riporta Il Sole 24 Ore, una delle condizioni particolari in cui si può sospendere l’assicurazione riguarda i mezzi temporaneamente ritirati dalla circolazione, perché ad esempio “non utilizzati per lunghi periodi per un uso stagionale”. Ciò è possibile qualora la nazione europea di riferimento assolva in caso di incidenti con un fondo di garanzia per i risarcimenti danni, cosa che in Italia è già prevista grazie al Fondo vittime della strada.

Altre novità importanti introdotte dalle nuove direttive Ue fanno riferimento ai sinistri accaduti all’estero, per i quali è previsto il rafforzamento dei sistemi di indennizzo. Si va, inoltre, verso l’aumento dei massimali minimi per i danni alle persone, ossia 6.450.000 euro per sinistro, indipendentemente dal numero di persone lese, o 1.300.000 euro per persona lesa. Modifiche saranno effettuate anche per i danni alle cose: 1.300.000 euro per sinistro, indipendentemente dal numero di persone lese.

La normativa si occupa anche dei nuovi mezzi di locomozione, come bici elettriche e monopattini elettrici. In questo caso l’obbligo di assicurazione è ritenuto eccessivo dall’Unione europea e quindi resta facoltà di ogni singola nazione decidere nel merito. Anche sui mezzi tecnologicamente avanzati, come quelli semi autonomi e autonomi, la commissione dell’Ue ha preso tempo.

Non oltre il 2030, in ogni caso, ci dovranno essere regole chiare e riconosciute per i Paesi dell’Europa.

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