Mentre i vertici di Rcs comprano titoli, Invesco si alleggerisce e vende una parte della sua quota. Il fondo Usa è infatti sceso all'1,32% , dunque sotto la soglia rilevante, dal 4,835% che risultava detenere al libro soci dell'assemblea degli azionisti del 16 dicembre scorso.L'operazione porta la data di lunedì 21 dicembre, ovvero il giorno in cui il gruppo ha presentato il piano industriale firmato dal nuovo amministratore delegato Laura Cioli. nelle ultime battaglie sulle poltrone nell'editore del Corriere, Invesco non si era mai schierata apertamente: «La quota Invesco è suddivisa tra molti fondi esteri, gestiti ciascuno in modo autonomo e senza logiche comuni», è sempre stata la posizione ufficiale della società. Martedì 22, invece, la stessa Cioli e il presidente Maurizio Costa hanno acquistano azioni per un investimento complessivo di oltre 450 mila euro. Dalle comunicazioni alla Borsa italiana emerge che Costa ha comprato un pacchetto di 400 mila azioni per 226.800 euro (prezzo unitario 0,56 euro), mentre l'ad ne ha acquistato un altro sempre di 400 mila titoli per 231.800 euro (0,57 euro).La mossa è stata letta come un atto di fiducia nel rilancio del gruppo editoriale. Seguendo la stessa logica, però, la discesa dei fondi americani (che ragionano con una strategia puramente di mercato) potrebbe essere interpreta esattamente in maniera opposta.Intanto, però, a Piazza Affari non si ferma il recupero del titolo Rcs innescato proprio dalla presentazione del piano.
Le azioni hanno chiuso la seduta di ieri mettendo a segno un rialzo del 3,33% a 0,52 euro dopo il balzo del +12% di lunedì e l'andamento altalenante di ieri con le prese di beneficio che hanno fatto chiudere il titolo a -6 per cento. La performance borsistica delll'ultimo anno resta comunque negativa (-41,6%) così come quella degli ultimi sei mesi (-54,4%).CC- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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