Rcs, il patto di sindacato è sciolto

Francesco Merloni, socio e presidente del patto di sindacato, fa sapere che al momento non ci sono alternative. In Borsa il titolo perde il 4,5%

Rcs, il patto di sindacato è sciolto

Il patto di sindacato di Rcs, che garantisce il controllo della società editrice del Corriere della sera, verrà sciolto anticipatamente entro la fine di ottobre. Ad annunciarlo è stato Francesco Merloni (Merloni Invest), presidente vicario del patto, uscendo dalla sede del gruppo di Via San Marco. "Liberi tutti", ha aggiunto Merloni, precisando come al momento "non ci sono alternative" all’attuale accordo parasociale che ha riunito fino ad oggi i grandi soci di Rcs. A fine mese scadeva il termine per le disdette alla partecipazione al patto. Al momento non ci sono alternative in grado di garantire una maggioranza che guidi la società.

Alla riunione che ha sancito la fine del patto erano presenti tutti i membri: oltre al presidente Merloni, il suo predecessore Giampiero Pesenti (Italmobiliare), Marco Tronchetti Provera (Pirelli), Giuseppe Lucchini (Sinpar), Renato Pagliaro (Mediobanca), Giovanni Bazoli (Mittel), John Elkann (Fiat), Pierluigi Stefanini (Unipol-Fonsai) e Angelo Provasoli, presidente della Rcs Mediagroup. Nel patto Rcs siedono anzitutto Fiat, primo azionista con il 20,3% del capitale, seguita da Mediobanca (14,17%), Fonsai (5,43%), Pirelli (5,42%), Intesa Sp (5%), Italmobiliare (3,82%), Mittel (1,32%), Sinpar (1,3%), Edison (1%), Generali (0,96%), ErFin (0,79%) e Merloni (0,51%). In sede era presente anche Piergaetano Marchetti, esperto di diritto commerciale e già presidente del patto di Mediobanca, incaricato di sondare i soci, dentro e fuori dal patto. Pesante calo del titolo Rcs a Piazza Affari: dopo una fiammata nella prima parte di giornata il titolo perde il 4,52%.

Il comunicato

Il patto di sindacato di Rcs afferma in una nota che i partecipanti "hanno condiviso la ferma convinzione che una gestione e una governance efficiente, altamente responsabile, non richiedano più il tipo di collaborazione assicurata dal patto ora in scadenza" che "non verrà ulteriormente rinnovato". Il patto Rcs cesserà "anticipatamente con la formalizzazione del relativo addendum che avverrà presumibilmente entro la fine del corrente mese".

A fine vertice il primo azionista John Elkann (20,5%) si è intrattenuto ancora un’ora o poco meno nella sede del gruppo, per poi recarsi in visita a Mediobanca, secondo socio Rcs con il 15%. La svolta in Rcs arriva a un anno e mezzo dalla "rivoluzione" nella governance, iniziata con la scelta dei soci di fare un passo indietro nominando un consiglio di indipendenti, più snello per numero di componenti e più giovane per età media. L’accordo parasociale risaliva, con le dovute variazioni alla stipula del patto Gemina nel 1984, anche se l’impianto attuale era forse più l’erede del riassetto del 1997 con la scissione parziale di Hdp dalla stessa Gemina.

Nel comunicare lo scioglimento dell’intesa, il patto Rcs ha spiegato in particolare che in vista della scadenza dell’accordo il 14 marzo e dell’imminente termine a fine ottobre per dare disdetta, i soci "hanno condiviso la ferma convinzione che una gestione e una governance efficiente, altamente responsabile, non richiedano più il tipo di collaborazione assicurata dal patto ora in scadenza» e che dunque l’accordo «non verrà ulteriormente rinnovato". "A far data dalla cessazione del patto - ha spiegato il sindacato di blocco e consultazione Rcs - ciascun partecipante si riserva in piena autonomia ogni decisione in ordine all’esercizio dei diritti inerenti alle proprie azioni".

I soci han detto insomma addio alle logiche della ’Galassià, così si è parlato fino a ieri della terna Mediobanca-Generali-Rcs, dando però un forte segnale di stabilità al gruppo del Corriere: hanno espresso infatti la "convinzione unanime" che Rcs MediaGroup, "in una fase congiunturale difficile e di profonda trasformazione del settore, goda di stabilità e fruisca di un forte sostegno da parte dell’azionariato tutto nel perseguire gli obiettivi del piano industriale e finanziario adottato, nel quale si ribadisce piena fiducia".

Domani mattina si riunirà il Cda di Rcs per degli aggiornamenti. È possibile che si decida la cooptazione di Attilio Guarnieri che figurava come secondo nella lista di minoranza con cui era stato eletto in consiglio lo scomparso vice presidente Giuseppe Rotelli.

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