Riuscirà Pietro Scott Jovane, già responsabile per l’Italia di Microsoft, a trasformare Rcs MediaGroup, editore del Corriere della Sera, in un moderno social network di idee, notizie e persone sempre interconnesse tra loro? Certo, la sfida per il neo amministratore delegato della società editoriale, nominato dopo non pochi tormenti dal cda che si è tenuto venerdì, è complessa. Le due realtà sono molto diverse tra loro per numeri, business e fatturato.
Eppure anche Microsoft, il leader mondiale del software, negli ultimi cinque anni ha dovuto battere nuove strade, destabilizzata, proprio come Rcs e le altre aziende editoriali del mondo, dall’avanzata di Google (il motore di ricerca che con i social network attinge dallo stesso bacino pubblicitario dell’editoria, restringendo dunque la «torta») e dall’uso sempre più intenso che le persone fanno di Internet. Ma nel quartier generale di Microsoft, a Redmond, alle porte di Seattle, non hanno esitato a cambiare pelle. Per prima cosa decidendo di non vendere più software in scatola nei negozi, ma di trasferire «file, dati e bagagli», ossia i software di maggior successo, Windows e Office, nell’ambiente cloud. Che poi sarebbe la nuvola immateriale e ipertecnologica da cui si attende il miracolo della ripresa competitiva delle aziende dei «vecchi» continenti, Europa e Stati Uniti. Il cloud è la fonte dove attingere un mix di servizi realizzati su misura per imprese e utenti consumer. Ma è anche software. E dunque non è difficile ipotizzare, infatti che un uso attento e competente delle opportunità offerte, potrebbe portare notevoli risparmi in un settore immateriale come quello editoriale. Ma Scott Jovane ha altre frecce al suo arco. Oltre che di finanza (è stato cfo del gruppo Versace), si è occupato anche la pubblicità. Tra i primi incarichi in Microsoft, entrato nel 2003, c’è stato quello di organizzare la concessionaria pubblicitaria per Msn, il canale di notizie e giochi.
Il neo ad potrebbe dunque decidere di ristrutturare Rcs Pubblicità per crescere sul fronte del web. La sfida non sarà semplice anche sul fronte della diplomazia. Ma c’è chi assicura che le doti ci sono: determinato, ma pronto a trovare soluzioni ragionevoli. Il neo ad, venerdi sera, si è presentato al cda di Rcs e ieri ha, naturalmente, aggiornato il suo profilo su Twitter (verso una nuova sfida), ringraziando tutti quelli che si sono complimentati per la nomina. Ma il primo bilancio di Rcs che firmerà, quello 2012, avrà per forza poca farina del suo sacco, in quanto Scott Jovane arriverà, nel suo ufficio milanese, solo l’1 luglio prossimo. A sei mesi dalla chiusura dei conti di un anno, che per l’editoria e non solo, si prospetta davvero difficile.
Intanto ieri John Elkann, presidente della Fiat e azionista del patto di sindacato del gruppo editoriale, ha commentato la svolta: «In questi anni il sistema di governance di Rcs non ha funzionato. Ora abbiamo creato i presupposti perché avvenga qualcosa di positivo. Il patto non è una camera di compensazione per giochi di potere, il suo obiettivo deve essere fare il bene dell’azienda».
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