Quando i dati non piacciono a Renzi: "Su Jobs Act scritte balle clamorose"

Crollano le assunzioni stabili, ma il premier accusa: "Gli incentivi hanno funzionato. Recuperati 400mila posti di lavori"

Quando i dati non piacciono a Renzi: "Su Jobs Act scritte balle clamorose"

"Dobbiamo andare di più nella direzione di dare una mano al ceto medio e alle famiglie. Stiamo discutendo come, se attraverso le aliquote Irpef o un sistema fiscale diverso. Andrà nella legge di stabilità del 2017: è un'assoluta priorità".

È Matteo Renzi a parlare, in serata, in una diretta sui social in cui risponde a domande sui temi relativi all'occupazione usciti oggi. Numeri su cui, sostiene il presidente del Consiglio, "sono state scritte clamorose balle". Difende poi a spada tratta il Jobs Act, convinto che gli incentivi abbiano "funzionato".

"È il loro compito - continua Renzi -. Hanno funzionato nel 2015. Nel giro di due anni abbiamo recuperato 400mila posti di lavoro. Abbiamo interrotto la caduta. Nel dare i dati trimestrali dell'Inps si è visto che il saldo positivo è più piccolo dello scorso anno.

Non è che ci sono meno posti di lavoro, prosegue ma siccome gli incentivi sono ridotti è cresciuta meno l'occupazione, va meno veloce ma continua a crescere".

Poi una battuta su Equitalia: ""Stiamo riorganizzando le agenzie, tutto il sistema del rapporto tra cittadino e pubblica amministratore. Al 2018 Equitalia non ci arriva mica".

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