Sony e Panasonic ko Tsunami anche sui conti

In crisi le ex regine giapponesi di tv e videocamere, travolte dai concorrenti coreani e dal superyen

Sony e Panasonic ko Tsunami anche sui conti

Conti in profondo rosso per Sony e Panasonic, giganti dell’elettronica di consumo nipponici travolti da calamità naturali (vedi Tsunami in Patria e terremoto in Thailandia, dove ci sono alcuni siti di produzione) ma non solo. Sono infatti ormai lontani i tempi in cui Sony e Panasonic erano sinonimo di televisori nel mondo. Ma ora, al loro posto, ci sono i coreani, con Samsung in testa, tallonati dai cinesi che da meri produttori stanno cercando di lanciare i loro marchi in Europa e nel mondo, come Hisense ad esempio. A pesare sui conti anche l’onda lunga della crisi nei Paesi del Vecchio continente, che sono tra i clienti più affezionati ai marchi nipponici. Certo il rosso è pesante. Per Panasonic si tratta di una perdita storica, annunciata già a febbraio che si è fatta ancora più grave a consuntivo: 7,6 miliardi di euro. Il gruppo, produttore dei tv Viera e delle videocamere digitali Lumix, sta però reagendo con un radicale piano di ristrutturazione per l’assorbimento delle società controllate Sanyo e Panasonic electric works. Nel bilancio, il fatturato cala del 10% a 77,5 miliardi di euro, con le vendite giù dell’8% in Giappone e del 12% all’estero. Quanto a Sony, i titoli in Borsa sono finiti ai minimi degli ultimi 30 anni dopo la diffusione di disastrosi dati di bilancio accompagnati da previsioni che non convincono gli analisti. Tra il rallentamento dell’economia e della domanda globale, la forza dello yen su euro e dollaro, e una concorrenza sempre più forte, Sony ha chiuso l’anno fiscale con un nuovo record negativo: una voragine da 4,5 miliardi di euro che ha risentito anche di pesanti oneri fiscali. Il rosso 2011 è stato peggiore di quello del 1995, anno dell’ambizioso, ma disastroso, acquisto degli studi cinematografici Columbia Picture a Hollywood.

Sony, però, poteva permetterselo perché era ancora la regina del walkman, ossia il lettore di musica da passeggio precursore dell’iPod. Ma anche delle tv, prima dell’affermazione di Samsung da cui si faceva produrre, in Corea, gli schermi Lcd. La società ora prova a risollevarsi e non a caso ha nominato presidente il mese scorso Kazuo Hirai, ossia il capo del settore Playstation, quello dei giochi, l’unico a non aver risentito della crisi generale degli altri settori.

Per quest’anno fiscale la società si attende, comunque, già un utile netto pari a 30 miliardi di yen (circa 300 milioni di euro): sarebbe il primo dopo cinque anni di conti in rosso. E le vendite dovrebbero salire del 14%. Stime, queste, che però non hanno convinto i mercati, portando il titolo al ribasso: -6,3%.

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