Economia

Raffica di controlli sul Superbonus: ecco le stangate

Ci sono otto anni di tempo per verificare i documenti esibiti per usufruire dei bonus fiscali. Eventuali omissioni, errori e documentazione non idonea possono far saltare il diritto al beneficio

Raffica di controlli sul Superbonus: ecco le stangate

È caccia ai furbetti del Superbonus 110%, con verifiche selettive e sanzioni, anche penali, per stanare chi cerca di frodare lo Stato. Sotto la lente d’ingrandimento degli 007 anche la responsabilità solidale, qualora si configuri un concorso di persone, con conseguente recupero della detrazione e multe. Il Superbonus è un’agevolazione prevista dal Decreto Rilancio che eleva al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute dal primo luglio 2020 al 30 giugno 2022, per specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di interventi antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.

Ulteriori sei mesi di tempo (31 dicembre 2022) per le spese sostenute per lavori condominiali o realizzati sulle parti comuni di edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate, posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche se, al 30 giugno 2022, è stato realizzato almeno il 60% dell’intervento complessivo. Le nuove misure si aggiungono alle detrazioni previste per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, compresi quelli per la riduzione del rischio sismico (Sismabonus) e di riqualificazione energetica degli edifici (Ecobonus).

Tra le novità introdotte, si fa riferimento alla possibilità, al posto della fruizione diretta della detrazione, di optare per un contributo anticipato sotto forma di sconto praticato dai fornitori dei beni o servizi o, in alternativa, per la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante. In questo caso si dovrà inviare una comunicazione per esercitare l’opzione. Il modello da compilare e inviare online è quello approvato con il provvedimento del 12 ottobre 2020. L'Agenzia delle entrate, nell'ambito delle proprie attività di natura ordinaria, come riporta il quotidiano Italia Oggi, è chiamata, sulla base di criteri selettivi, ma tenendo conto della potenzialità operativa degli uffici, alla verifica documentale, essenzialmente basata sulla sussistenza dei presupposti che danno diritto alla fruibilità della detrazione.

Ci sono otto anni di tempo per verificare i documenti esibiti per usufruire dei bonus fiscali. Eventuali omissioni, errori e documentazione non idonea possono far saltare il diritto al beneficio, con la conseguente restituzione dell’importo ricevuto, maggiorato di sanzioni e interessi fino al 200%. della detrazione usufruita.

Le verifiche si concentreranno soprattutto per la cessione del credito e lo sconto in fattura con la possibilità di coinvolgere, in presenza di concorso nella violazione, anche il fornitore che ha applicato lo sconto o i cessionari che hanno acquistato il credito d’imposta.

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