Economia

Termosifoni, si ritarda l’accensione: ecco il nuovo calendario

Il ministero della Transizione Ecologica ha stilato il nuovo calendario con accensione e spegnimento dei termosifoni: ecco quale sarà anche la durata giornaliera e per chi sono previste esenzioni

Termosifoni, si ritarda l’accensione: ecco il nuovo calendario

È stato confermato nelle ultime ore il calendario per l'accensione dei termosifoni in Italia per la stagione autunno-inverno 2022/2023. Come avevamo anticipato qualche settimana fa, la crisi energetica impone un inizio ritardato (di una settimana) e una fine anticipata (anche qui, sette giorni prima rispetto agli altri anni) oltre all'abbassamento di un grado stabilito dal decreto firmato da Roberto Cingolani, ministro della Transizione Ecologica.

Date e zone

È così che i primi a poter accendere i riscaldamenti in casa saranno i cittadini della zona F che comprende le città dell'arco alpino (Cuneo, Trento e Belluno). Complice un clima ovviamente più freddo rispetto ad altre zone, sarà l'unica area per la quale non sono previste limitazioni. A seguire c'è la zona E che comprende le città del Nord (da Aosta a Bologna) e centri come l'Aquila dove l'accensione avverrà il 22 ottobre fino al 7 aprile 2023. Tocca poi alla zona D con le città del Centro (da Firenze a Roma a Oristano) con il via il prossimo 8 novembre e fino al 7 aprile mentre la zona C (Imperia, Cagliari, Napoli, Taranto) accenderà i propri caloriferi dal 22 novembre al 23 marzo. Man mano che si procede verso sud i tempi si accorciano ulteriormente: zona B prevede alcune città di Calabria (Reggio) e Sicilia (Agrigento, Messina e Trapani) con l'accensione dei termosifoni che avverrà addirittura nel giorno dell'Immacolata, l'8 dicembre, per poi spegnersi il 23 marzo. Infine, la zona A prevede Lampedusa e Porto Empedocle con inizio sempre l'8 dicembre ma con spegnimento il 7 marzo.

La durata giornalieria

Ma le novità non sono finite qui: come abbiamo detto, avremo più "freddo" in casa con l'abbassamento da 20 a 19 gradi nelle abitazioni private per arrivare a 17 gradi nelle aziende industriali e artigianali. La durata dei riscaldamenti, poi, seguirà lo stesso criterio nord-sud con 13 ore al giorno per la zona E, 11 ore la zona D, 9 ore la zona C, 7 ore giornaliere la zona B e 5 ore la zona A. Secondo le stime dell'Enea, in questo modo dovremo riuscire a risparmiare quasi tre miliardi di metri cubi di gas.

Quali sono le esenzioni

Mentre l'Enea è al lavoro per stilare un vademecum che sarà messo a disposizione dei condomini (dove i riscaldamenti sono per lo più centralizzati), avremo anche alcune esenzioni alle regole stilate dal ministero. Infatti, i criteri di cui abbiamo parlato non si applicheranno per le case di cura, per le scuole, nelle piscine ma anche agli stessi edifici utilizzati per attività artigianali o industriali dove le autorità locali hanno già concesso alcune deroghe al nuovo regolamento.

Tra questi rientrano anche gli edifici autonomi che si alimentano grazie alle energie rinnovabili.

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