Terna sta valutando diverse opzioni, tra cui la vendita di una quota di minoranza nella rete elettrica italiana, per finanziare nuovi progetti e ridurre il debito. Lo rivela l'agenzia Bloomberg citando fonti vicine al dossier. Secondo le quali, l'azienda a controllo statale che gestisce la rete di trasmissione nazionale sta studiando modalità per finanziare un aggressivo piano di investimenti volto a rinnovare e rafforzare la sua rete italiana. Il processo potrebbe portare alla collaborazione con un partner finanziario.
Terna stima che il valore dei suoi asset regolamentati raggiungerà i 24,8 miliardi di euro entro la fine di quest'anno, mentre l'ad Giuseppina Di Foggia (in foto) prosegue il programma di investimenti.
Il processo di valutazione delle opzioni è in una fase iniziale e sebbene l'azienda stia collaborando con i consulenti, il piano è in corso di elaborazione. Non è, dunque, scontato che una transazione si concretizzi. Terna ha rifiutato di commentare eventuali piani specifici per una cessione di quote, affermando che non avrebbe discusso di "voci o speculazioni". Un rappresentante della società ha detto a Bloomberg che l'azienda analizza costantemente gli strumenti finanziari che possono essere utilizzati per lo sviluppo della rete e riflette tali decisioni nel suo piano industriale. In Piazza Affari il titolo Terna ha chiuso ieri con un -0,26% a 9,06 euro ma nell'ultimo mese ha guadagnato il 7,2 per cento.
Terna intende investire oltre 23 miliardi in 10 anni per costruire linee ad alta tensione terrestri e collegamenti sottomarini. Si prevede che gli investimenti pianificati da Terna aumenteranno il valore dei suoi asset regolati a 32 miliardi entro il 2028, con tasso di crescita annua (Cagr) del 9% dal 2024 al 2028. Pur accelerando gli investimenti, la società ha dichiarato di impegnarsi a preservare la propria struttura patrimoniale. L'indebitamento netto è aumentato di circa il 7% da fine 2024 a 11,9 miliardi al 30 giugno. Tra gli sviluppi dei lavori di Terna figurano il Tyrrhenian Link, un progetto sottomarino che collega la penisola italiana con la Sardegna e la Sicilia; una linea elettrica sottomarina tra Italia e Tunisia; il potenziamento di una linea esistente tra Sardegna, Corsica e Toscana; e il raddoppio del collegamento ad alta tensione tra Italia e Grecia.
Intanto, secondo i dati di Terna, nei sette mesi di ora legale il sistema
elettrico italiano ha beneficiato di minori consumi di energia per 310 milioni di kWh, pari al valore di fabbisogno medio annuo di circa 120 mila famiglie. Il dato si traduce in un risparmio economico di oltre 90 milioni di euro.