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Tesla dribbla il nodo Cina. E guadagna 2,3 miliardi

Il gruppo aumenta i prezzi, ma vende i Bitcoin. I timori per costi e forniture di materie prime

Tesla dribbla il nodo Cina. E guadagna 2,3 miliardi

Tesla in forte accelerazione il giorno dopo i dati del secondo trimestre: utile oltre le attese, a 2,3 miliardi di dollari, quasi il doppio rispetto al 2021 (2,27 dollari per azione contro la stima del mercato di 1,83). L'azienda ha anche comunicato di aver venduto circa il 75% dei Bitcoin che aveva acquistato a inizio 2021, per circa 1,5 miliardi di dollari, aggiungendo così 936 milioni di dollari in liquidità.

La strategia adottata dal numero uno Elon Musk, cioè di rivedere al rialzo il listino di alcuni veicoli più venduti, ha permesso di compensare i blocchi produttivi, legati alla pandemia da Covid-19, registrati negli ultimi mesi nella fabbrica di Shanghai (la capacità produttiva, di 750mila vetture l'anno, ne fa la più grande al mondo per le automobili elettriche). Le interruzioni delle linee di montaggio nel mega impianto cinese e la carenza di componenti, hanno cancellato fino a un quarto delle consegne di veicoli nei tre mesi terminati il 30 giugno.

Ecco allora che i costi sempre più elevati del litio, utilizzato nelle batterie, e dell'alluminio, che serve per la carrozzeria, hanno di fatto costretto Musk a rendere più cari i modelli offerti, da sempre solo elettrici. Per Musk, comunque, c'è un rovescio della medaglia, quello che i rincari, definiti «imbarazzatamente alti», alla fine possano danneggiare la domanda.

A preoccupare il tycoon, comunque, restano sempre i problemi di approvvigionamento delle materie prime, indispensabili per la realizzazione delle batterie. Sebbene i 254.695 veicoli consegnati tra aprile e giugno siano superiori del 27% rispetto al 2021, la cifra rappresenta il primo calo trimestrale sequenziale in più di due anni.

Il punto sullo stabilimento europeo: nel nuovo impianto di Berlino è stato raggiunto l'obiettivo di far uscire dalle linee 1.000 Model Y in una sola settimana.

Entro il primo semestre del nuovo anno, intanto, Tesla dovrebbe lanciare l'avveniristico pick-up - ovviamente elettrico - già battezzato «Cybertruck». Musk, parlando agli analisti, ha comunque precisato che in questo momento Tesla ha forti problemi a rispettare i tempi delle consegne.

Sempre dagli Usa, infine, Gm e Ford (per le consegne di pacchi e ride-hailing, il servizio vettura che asseconda le esigenze del cliente) hanno chiesto all'Autorità di regolamentazione della sicurezza automobilistica di concedere esenzioni per

schierare un numero limitato di veicoli (2.500 l'anno) a guida autonoma senza controllo umano, come volante, pedali dei freni, specchietti, tergicristalli e frecce di direzione. Nessuna richiesta, però, di permesso alla vendita.

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