«Abbiamo visto crescere l'interesse per i Btp a sette anni e stiamo seriamente pensando a lanciare una nuova emissione di questo tipo». Maria Cannata, direttore generale del Debito pubblico italiano, è moderatamente ottimista. Certo, se non ci fosse l'instabilità politica potrebbe migliorare quella che, ora, è una «percezione abbastanza buona» tra gli investitori sul debito pubblico. L'intenzione di collocare un titolo intermedio, una tipologia assolutamente inedita in quanto a durata, è però già un segnale di come non vi siano problemI sul fronte della raccolta italiano.
Il Tesoro può così continuare a concentrarsi sull'allungamento della duration del debito. Anche perché, secondo Cannata, l'Italia è al «punto di svolta» nonostante la politica «limiti l'attrattività del Paese. C'è attenzione sui fondamentali e gli investitori sono cauti sulle prospettive dell'economia reale», ma le prospettive - ha aggiunto - «miglioreranno tra l'ultimo trimestre e il 2014».
Pur non avendo ancora fissato nei dettagli il collocamento del Btp settennale, il direttore del Debito ha comunque precisato che il corrispettivo potrebbe essere «di 3-4 miliardi», cifra che corrisponde all'importo minimo fissato per emissioni di questo tipo. Escluso, invece, per il momento, un importo maggiore.
I recenti miglioramenti non hanno tuttavia ancora allontanato le combre della crisi. E anche l'Eurozona è ancora a rischio e bisogna fare di più per rimettere il sistema bancario su una base solida. Lo sostiene il capo economista dell'Ocse, Pier Carlo Padoan. «Nell'area euro - dice Padoan - molte banche restano sottocapitalizzate. Persiamo che occorra fare molto di più per riportare il sistema bancario su basi solide». «La priorità numero uno l'eurozona - aggiunge Padoan - è quella di combattere la disoccupazione».
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