Economia

Tim cerca investitori-partner per FiberCop

Chi accetta non entra nel capitale ma si assicura un canone all'ingrosso per sempre

Tim cerca investitori-partner per FiberCop

Tim lancia un progetto di coinvestimento sulla rete secondaria, che va dagli armadietti alle case, e lo notifica all'Agcom. In pratica si tratta di FiberCop, che è al 58% di Tim, al 37,5% di Kkr e al 4,5% di Fastweb. Su questa rete il programma è di investire un miliardo all'anno con l'obiettivo di portare la fibra a 1.610 comuni delle aree nere e grigie entro il 2025. Escluse dunque la bianche (a fallimento di mercato) dove Open Fiber ha vinto i bandi di gara finanziati dal Mise. L'iniziativa si basa sul modello del coinvestimento «aperto» e rappresenta, spiega la società, il primo caso di questo tipo in Europa su scala nazionale. L'offerta di coinvestimento riguarda circa il 75% delle unità immobiliari delle aree grigie e nere del paese e prevede la fornitura di servizi di accesso all'ingrosso alla rete Ftth che potranno essere fruiti dagli operatori con diverse soluzioni tecniche. Ma per gli operatori interessati, che sono oltre ai grandi come Vodafone e WindTre circa una decina di «locali» e altri 240 di piccole dimensioni, non si tratta di entrare nel capitale sociale di FiberCop ma di spuntare un prezzo interessante per la fibra all'ingrosso (8,5 euro a cliente), per sempre.

In cambio bisogna pagare per avere le postazioni nei cabinet ottici (soluzione per gli operatori più piccoli) o offrire un minimo di clienti garantiti, circa il 10% del totale di quelli potenziali nei comuni oggetto di cablatura. Come richiesto dal nuovo codice europeo, il modello di partecipazione al coinvestimento è basato su un'effettiva condivisione del rischio a lungo termine.

La notifica all'Agcom dell'offerta comporterà l'apertura del market test al termine del quale Tim spera che ci siano allentamenti regolatori da parte dell'Autorità.

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