L'Italia «esprime ambiti d'eccellenza ma resta gravata dalla presenza di troppe micro-imprese, perché i meccanismi regolatori le hanno incentivate a rimanere piccole». Infatti, «il 92% dei dipendenti privati è occupato in aziende con meno di 50 milioni di fatturato». È quanto mette in evidenza il Rapporto «Il mondo post globale» realizzato dal centro di Ricerca e Documentazione Luigi Einaudi e Intesa Sanpaolo. Tra le proposte per migliorare la situazione italiana avanzate nel Rapporto, curato da Mario Deaglio, ci sono: una riforma fiscale che renda conveniente lavorare e investire; una revisione della disciplina fiscale sulle fusioni che incoraggi le piccole imprese a crescere; l'introduzione del quoziente famigliare nella tassazione diretta e l'introduzione sperimentale della settimana lavorativa di quattro giorni, integrata da attività di formazione a distanza.
L'export rimane importantissimo per l'Italia, ma il triangolo industriale sta rallentando: se la dinamica delle esportazioni del Nord-Ovest industriale fosse stata la stessa della media di Nord-Est e Italia centrale, l'impulso al Pil italiano sarebbe stato di 6 punti aggiuntivi per ogni decennio».
A margine dell'evento, il capoeconomista di Intesa Sanpaolo, Gregorio De Felice (in foto), ha
toccato il tema dei conti pubblici: «Se l'azione di governo mantiene la barra dritta sulla finanza pubblica e quindi viene confermato un trend discendente sia del deficit che del debito, non vedo nessun tema di preoccupazione».
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