Economia

Unipol-Fonsai, Cimbri: "Ridimensioniamo lo stop dell'Antitrust"

Il gruppo bolognese: Il provvedimento sia limitato ai soli atti irreversibili e non a tutto l'iter di integrazione. Bene i premi Danni nel trimestre

Unipol-Fonsai, Cimbri: "Ridimensioniamo lo stop dell'Antitrust"

Unipol prosegue la marcia verso Fonsai. Il gruppo, ha detto ai soci l'amministratore delegato Carlo Cimbri durante l'assemblea di bilancio, sta lavorando con l'Antitrust» affichè lo stop dell'Authoprity all'interazione «sia circoscritto solamente alle attività che provocano effetti irreversibili e non a tutte quelle prodromiche all'operazione». In sostanza permettere la determinazione dei concambi per la prevista fusione a quattro Unipol-Premafin-Fonsai e Milano. Nervosi i titoli in Borsa, dove durante la mattinata hanno brillato Premafin (+8,9%), Fonsai (+4,65%) e Milano Assicurazioni (+6,17%) mentre è rimasta fiacca Unipol (+0,18%).
Oltre al previsto confronto all'Antitrust di Premafin, oggi a mezzanotte scade l'offerta presentata dai fondi Sator e Palladio per rilevare la galassia Ligresti in antitesi a quella di Unipol, che è invece sponsorizzata da Mediobanca.
Secondo alcune indiscrezioni Sator e Palladio potrebbero spostare l'offerta, ora puntata sulla holdimng Premafin, direttamente alla controllata industriale Fonsai. Unipol prevede comunque un primo trimestre in crescita. Il gruppo bolognese a fine marzo ha segnato una raccolta premi nel ramo Danni pari a 1,075 miliardi, con un aumento dello +0,7% rispetto al primo trimestre 2011. La crisi ha invece pesato, come è accaduto per gli altri competitor sul ramo Vita, la cui produzione si è fermata a 580 milioni (-9% rispetto al primo trimestre 2011, a perimetro omogeneo). Il numero delle denunce registrate nell'Rc Auto è però diminuito dell'11,8% rispetto al primo trimestre 2011 e la velocità di liquidazione è cresciuta di oltre 3 punti percentuali. Sintomo questo di maggiore efficienza.

I margine si solvibilità è stimata in circa 1,5 volte i requisiti richiesti, corrispondenti ad un'eccedenza di capitale pari ad oltre un miliardo di euro. Oggi

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