Si parte con Stellantis, il 14 febbraio, poi sarà la volta del settore automotive nel suo complesso. Sono al via i «Tavoli» che Adolfo Urso (nella foto), ministro delle Imprese e del Made in Italy, aveva annunciato poco tempo dopo aver assunto l'incarico per fare il punto sui problemi specifici. Al confronto sulle questioni più urgenti di Stellantis, parteciperanno, con i dirigenti del gruppo, i vertici dei sindacati metalmeccanici Fim, Fiom, Uilm, Uglm, Fismic e Aqcfr.
Su Stellantis, i sindacati chiederanno conferme ed eventuali novità in relazione al piano industriale al 2030: localizzazioni delle future piattaforme e delle nuove produzioni; ruolo assegnato all'Italia nei vari ambiti, a partire dalla ricerca e sviluppo; rilancio dei vari marchi prodotti in Italia; possibilità di produrre vetture di altri marchi del gruppo nel nostro Paese; verifica degli investimenti relativamente alla componentistica riguardante motorizzazioni elettriche e a idrogeno; digitalizzazione, connettività e guida autonoma. Al centro dell'incontro anche lo stato di avanzamento del progetto della Gigafactory di Termoli, a partire dalle implicazioni di carattere industriale, occupazionale e professionale.
Intanto, la crisi dei componenti questa volta colpisce l'impianto Sevel di Atessa, il più importante in Europa per la produzione di veicoli commerciali, dove sarà sospesa l'attività su tutti i turni di lavoro per l'intera prossima settimana. La fabbrica in provincia di Chieti è stata l'unica del gruppo a segnare il passo nel 2022.
Da fissare, a questo punto, resta ancora la data del «Tavolo Automotive».
Su questo settore, spiega in una nota la Fim, continua a pesare, a livello occupazionale, tra le altre cose, la scelta Ue di fermare la produzione dei motori endotermici nel 2035 in tutta l'Europa, che ovviamente sta mettendo in crisi l'indotto legato ai motori endotermici.
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