Le Venete affrontano la Bce Ma per Padoan è tutto risolto

Tempi stretti per evitare il bail-in. Il ministro del Tesoro, invece di criticare la Ue, attacca i risparmiatori

Le Venete affrontano la Bce Ma per Padoan è tutto risolto

Mentre i vertici di Pop Vicenza e Veneto Banca volavano a Francoforte per incontrare i tecnici della Bce per fare il punto della situazione dopo la pubblicazione dei conti 2016, a Roma quelli di Consob, Bankitalia e Tesoro intervenivano a un convegno sull'educazione finanziaria e tutela del risparmio.

«I prospetti finanziari costituiscono, oggi come oggi, fonte di assoluta oscurità», ha tuonato il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, sottolineando che il grado di informazione del consumatore è assolutamente insoddisfacente». Secondo Vegas, «è ben strano che se io compro un telefonino, almeno un'ora la perdo a guardare le istruzioni e se vado a sottoscrivere un prodotto finanziario firmo senza rendermi conto di quello che firmo. Così non può funzionare». Anche la Vigilanza «non può sostituirsi ai risparmiatori nelle scelte che sono chiamati a fare per l'allocazione della propria ricchezza», ha aggiunto il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, mentre il ministro del Tesoro, Pier Carlo Padoan ha evidenziato il ritardo dell'Italia «nelle competenze finanziarie dei cittadini». Quanto al problema con le banche, «è stato risolto, nel senso che ci sono ancora alcuni punti critici, ma ora troviamo le soluzioni in un contesto di normativa europea» ha detto il ministro in un'intervista a Bloomberg Television. Un ottimismo, quello di Padoan, che cozza con la necessità per le venete di un pressing del Tesoro affinchè l'Europa acceleri i tempi del verdetto sulla richiesta di ricapitalizzazione precauzionale. «Bisogna fare presto. Molto presto. Spero che la fusione tra Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza sia possibile entro l'anno», ha sottolineato ieri in un'intervista al Corriere Veneto, Gianni Mion, presidente di Bpvi. «Le decisioni, sì o no, devono arrivare rapidamente», ha aggiunto auspicando di procedere con le nozze entro il 2017 ma «ciò significa partire con le delibere tra maggio e giugno».

Dai vertici delle due ex popolari venete non è arrivato alcun commento ufficiale ma la trasferta di ieri in Bce di Fabrizio Viola e Cristiano Carrus, rispettivamente ad della Vicenza e di Montebelluna, sarebbe stata solo interlocutoria. L'incontro di qualche ora, nel pomeriggio, è servito per illustrare alla squadra di Daniele Nouy i risultati dell'offerta di transazione ai soci e le risultanze del bilancio dell'istituto che ha chiuso il 2016 con una perdita da 1,9 miliardi. Una relazione sul colloquio potrebbe essere portata sul tavolo dei cda delle due banche previsti per oggi.

Nel frattempo, secondo l'ultima analisi fatta da Confindustria Vicenza su un campione di 230 imprese, emerge che il 30% delle aziende ha chiuso uno o più conti correnti e il 33,5% ha spostato la propria liquidità su altri intermediari temendo un bail-in delle banche in difficoltà.

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