Economia

La verità sulle tasse: ecco il vero cuneo fiscale italiano

Solo un terzo dei salari lordi versati arriva nelle tasche dei lavoratori

La verità sulle tasse: ecco il vero cuneo fiscale italiano

Circa 600 euro ogni mille di salario loro versato ai lavoratori del settore privato. Sono questi i numeri del cuneo fiscale e contributivo italiano che pesa per il 60% di quanto il datore di lavora versa nei confronti del proprio dipendente.

Si tratta di cifre da capogiro che si discostano, non di poco, dai dati Ocse dove il cuneo cumulato tra contributivo e fiscale si attesta al 46,5% e, quindi, 13,5 punti percentuali in meno rispetto al contesto Italiano.

Sui grandi numeri, come riportato in un articolo de IlSole24Ore, su 300 miliardi di salari lordi medi nel settore privato 100 miliardi vanno allo Stato sotto forma di contributi previdenziali e 80 miliardi sono di Irpef (quindi le tasse) per un totale di 180 miliardi, dunque 2/3 del totale.

È in questo tesoro enorme che si gioca la partita per migliorare la situazione salariare dei lavoratori e per migliorare la competitività delle imprese. Le associazioni degli industriali negli scorsi giorni sono intervenuti a più riprese per richiedere il taglio del cuneo, a partire dal presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che ha proposto una riduzione strutturale del cuneo da circa 16 miliardi di euro che potrebbero essere distribuiti, così, per 1/3 alle imprese e per 2/3 ai lavoratori, portando circa 1200 euro in media di aumenti per i redditi fino a 35mila euro.

Anche i sindacati spingono sul taglio: "L'intervento sul cuneo fiscale lo chiediamo tutti, ma il governo non recepisce - ha dichiarato il segretario generale Uil, Pierpaolo Bombardieri, nella puntata di 'Restart-L'Italia ricomincia da tè’ su Rai2 - a dicembre quando siamo scesi in piazza per lo sciopero generale chiedevamo di intervenire sul cuneo fiscale ma il governo ha scelto di rimodulare le aliquote Irpef e adesso situazione è peggiorata noi abbiamo fatto molte proposte ma il governo ne fa altre, anche quando parliamo di pensioni il governo si nasconde".

Dal governo, dopo una chiusura iniziale, arrivano timidi segnali di apertura con il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, che negli scorsi giorni ha dichiarato: "dovremo trovare la formula, e quella che ho indicato è tagliare il cuneo contributivo e fiscale, facendo delle scelte coraggiose (...) da un lato ai bisogni delle famiglie più bisognose e dall'altro a quelle aziende per cui l'aumento del costo dell'energia e di alcune delle materie prime mette a dura sopravvivenza la loro competitività con i concorrenti stranieri".

Perché "noi abbiamo il dovere di garantire la parità di condizioni delle imprese".

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