Vw prima, ma Renault-Nissan rivendica lo scettro

L'ad Ghosn contesta i 200mila camion pesanti conteggiati dai tedeschi

Vw prima, ma Renault-Nissan rivendica lo scettro

Pierluigi Bonora

Chi per il 2017 ha il diritto alla corona di re dell'auto? Matthias Müller (Gruppo Volkswagen) o Carlos Ghosn (Renault-Nissan-Mitsubishi-AvtoVaz)? Nel primo caso, i veicoli venduti ammontano a 10,74 milioni e, nel secondo, a 10,6 milioni. La logica, dunque, direbbe Gruppo Volkswagen. Ma Ghosn, il primo «pezzo da 90» che si appresta a lasciare l'incarico di ceo (il secondo, nel 2019, sarà Sergio Marchionne), non ci sta. E rivendica la leadership planetaria.

«Siamo noi i primi - ha detto il manager franco-libano-brasiliano a Parigi -: nel nostro conteggio non sono contemplati veicoli pesanti che invece Volkswagen ha inserito: 200.000 camion tra Scania e Man». Stando così le cose, il gruppo franco-giapponese che include anche la russa AvtoVaz avrebbe spodestato i tedeschi dal vertice: 10,6 contro 10,54 milioni di unità tra vetture e furgoni. Terzo posto, invece, per Toyota con Lexus, Daihatsu e Hino a un'incollatura da Volkswagen: 10,5 milioni di veicoli acquistati nelle concessionarie

In attesa di conferme ufficiali e rimanendo tale la situazione, si tratterebbe di un «testacoda» rispetto al 2016 quando, al primo posto, era balzato il Gruppo Volkswagen (10,3 milioni), seguito da Toyota (10,2 milioni) e Renault-Nissan (9,96 milioni).

Al di là della possibile perdita della leadership, il Gruppo Volkswagen sembra aver superato, almeno nelle immatricolazioni, l'esame Dieselgate, tanto che il Financial Times è arrivato a sostenere che il primato mondiale nel 2017, smentito però da Ghosn, è merito anche dello scandalo che ha permesso al gruppo, come evidenziato da Müller, di affrontare situazioni che in passato erano rimaste lettera morta.

I problemi per Volkswagen, però, non sono ancora finiti. E il fronte Europa si sta rivelando una minaccia. Quasi la metà di 10.500 automobilisti intervistati ha infatti notato peggioramenti nella vettura (nel Vecchio continente sono 8,5 milioni quelle coinvolte) dopo il cambio del software irregolare. È uno dei principali dati emersi dall'indagine condotta da Altroconsumo e dalle organizzazioni indipendenti Test-Achats, Ocu, DecoProteste in quattro Paesi: Italia, Spagna, Belgio e Portogallo.

A livello europeo il 45% ha dichiarato di aver notato cambiamenti (più consumi, perdita di potenza, rumorosità) a seguito della rimozione del defeat device. Sulla vicenda sono in corso due class action contro Vw ammesse dai giudici in Europa: quella di Altroconsumo, in Italia, e quella di Test-Achats, in Belgio.

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