«Educhiamo i giovani a educare»

Un’occhiata furtiva alle spalle, la cerniera dello zaino che si apre, una veloce agitata alla bomboletta spray pochi, ma intensi attimi di genio artistico e il graffito è servito: 10 secondi di illegalità che all’Amsa costano annualmente più di 6 milioni di euro. Solamente nel 2006 sono state ripulite dai «murales» le facciate di 6mila edifici privati e di più di 300 edifici scolastici milanesi. Una serie di onerosi interventi, totalmente inutili se non accompagnati da un intenso lavoro di sensibilizzazione sociale. Una sensibilizzazione che deve partire dai ragazzi, affinché diventino a loro volta «educatori» dei loro coetanei: «il rimprovero di un bambino, reso cosciente che una città pulita è una città più vivibile, - sottolinea il direttore generale di Amsa, Carlo Petra - colpisce maggiormente del rimprovero di un adulto. C’è un disinteresse diffuso riguardo le tematiche dell’ambiente - conclude Petra -. Per avere città più vivibili e a misura d’uomo, bisogna puntare sulla cultura ambientale dei più giovani».
Si chiama «Nontiscordardimè» ed è la proposta che Legambiente, con la partecipazione del Comune e di Amsa, lancia alle scuole milanesi: una giornata di volontariato dedicata alla qualità, alla vivibilità e alla sicurezza degli edifici scolastici. E così, più di cinquecento - tra studenti, genitori e insegnanti - armati di rulli e pennelli, imbiancheranno oggi i muri interni della scuola media «Tiepolo» di piazza Ascoli. Ma non solo. In tutta la Lombardia, saranno 14mila gli studenti di tutte le età che parteciperanno all’iniziativa di Legambiente. Il tutto per evidenziare come le scuole siano «un fondamentale ambiente di vita e di lavoro - afferma Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia - dove vanno insegnati le tematiche e i valori del rispetto ambientale».
Dal dossier «Ecosistema scuola 2007», presentato in occasione della manifestazione, è emerso come le scuole lombarde siano particolarmente sensibili al problema dell’ambiente.

Se da una parte Milano - fuori classifica lo scorso anno per mancanza di dati - è prepotentemente balzata all’undicesimo posto delle città più attive, le scuole lombarde sono risultate le migliori nella raccolta differenziata con l’84 per cento dei casi analizzati. Un abisso, se rapportato allo «zero» di Sardegna, Basilicata e Abruzzo.

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