Effetto Ibra sugli abbonamenti: il Milan si gioca il derby del tifo

Salvo poche oasi felici, e Milano, come Cesena e Palermo è una di queste, il calo degli abbonamenti per la serie A sembra non arrestarsi. Il trend peggiora di stagione in stagione e, secondo le previsioni degli esperti, quest’anno dovrebbe essere nell’ordine del 20% rispetto all’anno scorso. Perché questa fuga dagli stadi? La crisi economica, gli stadi fatiscenti col supplizio dei tornelli, la qualità modesta del nostro calcio - come i mondiali hanno impietosamente dimostrato - la tessera del tifoso. Tutto queste ragioni messe insieme favorirebbero le tv che forniscono calcio a tutte le ore.
Ma a Milano è già clima di derby, anche se per quello giocato c’è ancora tempo (è in programma il 14 novembre). Se fino a pochi giorni fa l’Inter sembrava la vincitrice della sfida abbonamenti con largo margine sui «cugini» del Milan, con i colpi in chiusura di calciomercato i rossoneri sembrano lanciati in irresistibile rimonta.
L’Inter, che deve ancora mettere in vendita i mini-abbonamenti alla prima fase di Champions (tre partite a San Siro con Werder Brema, Tottenham e Twente) è avviata a chiudere la campagna abbonamenti sui valori della passata stagione. Paolo Viganò, responsabile della comunicazione del club nerazzurro, rivela: «La vendita è aperta fino alla prossima settimana, in occasione della prima gara casalinga (ospite l’Udinese). Ora siamo a quota 40mila tessere, praticamente la stessa della scorsa stagione, quando chiudemmo a 40.300. Se andremo oltre? Non credo, ormai, salvo pochi ritardatari, le cifre sono queste».
Incertezza assoluta, invece, arriva da via Turati, sede del Milan, dove l’effetto Ibrahimovic e Robinho, sommato alla brillante prestazione offerta nella partita contro il Lecce, ha determinato un’improvvisa impennata nella vendita degli abbonamenti. Fino a pochi giorni fa le tessere sottoscritte erano ferme a quota 20mila. Un risultato deprimente, peggiore di quello dell’anno scorso, quando gli abbonamenti furono 27 mila, un bagno di sangue rispetto ai 45mila della stagione precedente che molti spiegarono con la cessione dell’amatissimo Kakà. Ma la società rossonera fa sapere che questa settimana le vendite sono riprese al ritmo di mille tessere al giorno. Ieri pomeriggio viaggiavano verso quota 25 mila, mentre i mini abbonamenti Champions (avversari ospiti a San Siro Real Madrid, Ajax e Auxerre), al momento, sono quasi 10 mila.
Poi, una volta chiuse le campagne abbonamenti, per Inter e Milan saranno decisivi l’andamento del campionato numero 109 (79esimo a girone unico) e lo spettacolo (ma dalle nostre parti contano quasi esclusivamente le vittorie) che le squadre saranno in grado di offrire. L’anno scorso l’Inter pigliatutto a San Siro contò, nell’intero torneo, 1.067.000 spettatori (prima in Italia), mentre il Milan si fermò a 813.000, davanti alla Roma, 778.000, e al Napoli, 775.

000. Infine, Inter e Milan assicurano che la tessera del tifoso, contestatissima dagli ultras, non ha minimamente inciso sulla vendita degli abbonamenti. Sulle tribune i sostenitori saranno forse pochi, ma finalmente buoni.

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