Paola Fucilieri
I piedi scalzi ma puliti e il pigiama rosa di cotone, anchesso lindo e ordinato che indossava ieri mattina quando lhanno trovata morta, stesa a terra accanto a una pianta nel giardinetto pubblico che costeggia la carreggiata di via Emilio Bianchi, a Quarto Oggiaro, sono stati i due elementi (a dire il vero in quel momento anche gli unici in possesso degli investigatori) a produrre una certezza rivelatasi poi fondamentale: il luogo della morte di quella donna dalla pelle scura, sudamericana o nordafricana, e di cui non si sapeva ancora nulla, non solo non era quello del rinvenimento del cadavere, allaperto, ma doveva essere stato unabitazione o, comunque, un posto dove la poveretta se ne stava tranquillamente e lontano da via Bianchi. Lì, tra lerba e la terra, ce laveva abbandonata per forza qualcuno. Che, accortosi della sua morte (sul corpo, molto curato, non cerano segni di violenza, ndr) si era voluto sbarazzare di un cadavere diventato ingombrante portandolo in un luogo insospettabile (ieri mattina nessuno, tra gli abitanti della zona, aveva riconosciuto la straniera). E si sarebbero dovuti attendere i risultati dellautopsia per conoscere le cause della morte di quella sconosciuta se non si fosse rivelata una certezza anche la seconda ipotesi, emersa successivamente dalla comparazione delle sue impronte digitali. E cioè che quel cadavere apparteneva davvero a unegiziana 27enne - D.O. le iniziali - che, esattamente un anno fa, nel maggio 2005, era stata fotosegnalata in questura a Milano durante le normali procedure per la richiesta di permesso di soggiorno in Italia. E soprattutto che quella donna, secondo gli archivi dellufficio immigrazione, abitava ancora in città, in zona Greco-Turro, con il marito e la figlia di tre anni.
In quellabitazione ieri mattina la polizia ha trovato però solo il marito della morta. Che, non sapendo fornire spiegazioni convincenti sulle ultime ore passate con la moglie ma assicurando di essere completamente estraneo al suo decesso, ieri pomeriggio è stato portato in questura dove lo hanno interrogato per tutta la notte.
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