Per gli elettori del Polo Berlusconi l’unico leader

Un sondaggio di «Repubblica.it»: il 76 per cento lo vuole di nuovo a Palazzo Chigi

da Roma

Chissà, forse ha detto davvero di non voler più tornare a Palazzo Chigi. E magari poi l’ha pure smentito. Ma il popolo del centrodestra non ha dubbi: alle prossime elezioni Silvio Berlusconi deve ricandidarsi per la guida del Paese. Lo vuole, secondo un sondaggio della Ipr market per Repubblica.it, il 76 per cento degli elettori della Cdl, tre su quattro. Nessuna rinuncia dunque, niente passi indietro, il Cavaliere deve anzi fare il bis. Il suo profilo somiglia pure al «leader ideale» indicato dalla maggioranza del campione: uomo, politico, di partito, affermato, già in campo e già potente.
E all’investitura quasi plebiscitaria da parte delle gente di centrodestra si accompagna l’alto gradimento degli intervistati in genere: se il 47 per cento vorrebbe che passasse la mano, al 42 piacerebbe vederlo ancora in lizza. Scomponendo i dati partito per partito, si scopre che sono per Berlusconi presidente del Consiglio l’85 per cento dei simpatizzanti di Forza Italia. Ma il Cavaliere trova parecchi consensi pure in An, dove il settanta per cento lo rivuole a Palazzo Chigi, e nella Lega, dove la quota dei suoi fan arriva al 53. Nell’Udc, è per lui il 48 per cento degli elettori.
E se invece Berlusconi dovesse davvero lasciare? In pole position per sostituirlo, stando all’Ipr, c’è Gianfranco Fini, con l’ottanta per cento dei gradimenti del centrodestra. Segue, a una certa distanza, il duo Pier Ferdinando Casini-Giulio Tremonti, con il 64% delle preferenze: l’ex ministro dell’Economia riscuote la fiducia della quasi totalità dei sostenitori del Carroccio, 98 per cento, mentre nella Lega l’ex presidente della Camera raccoglie appena il 37 per cento delle simpatie. Al quarto posto, dopo Casini e Tremonti, ecco Roberto Formigoni: il governatore lombardo arriva al 55 per cento. Staccata l’unica donna in corsa, Letizia Moratti, ferma al quaranta. Chiudono la lista Claudio Scajola, 39, e Giancarlo Galan, 38.
Nonostante le turbolenze nella coalizione, dalla ricerca il Cavaliere risulta quindi ancora in sella. «Dai dati pubblicati da Repubblica.it - dice Antonio Martusciello (Fi) - emerge chiaramente la compattezza con cui gli elettori di tutti i partiti della Cdl vedono in Silvio Berlusconi il leader della coalizione. È lui l'eccezionale risorsa dell'intera alleanza». I centristi non sono d’accordo. «L’ipotesi di un ritiro dalla politica di Berlusconi è un atto di realismo - commenta Bruno Tabacci -. Dopo aver annunciato per tre mesi una spallata, ora deve assumersi le responsabilità». E secondo Rocco Buttiglione «la leadership non è affatto scontata, il candidato dovrà essere scelto con un impegno comune».
«Il leader è lui, punto e basta - replica Isabella Bertolini (Fi) - è l’unica possibilità di riscossa.

È un fatto oggettivo che non può più essere messo in discussione». E per Gianfranco Rotondi, segretario della Democrazia cristiana, «non c'è bisogno di sondaggi perché è scontato che l'unico leader e candidato premier è Silvio Berlusconi, tutto il resto sono solo parole in libertà».

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