Elisabetta Armiato: «Lascio la danza, farò volontariato»

Lascia la danza per dedicarsi ai bambini. Dopo 35 anni di carriera alla Scala, Elisabetta Armiato, prima ballerina interprete del Teatro, annuncia il suo addio alla danza per diventare madrina della campagna culturale «Perché non accada» per la tutela dell'infanzia. Una decisione maturata qualche mese fa, che è stata ufficializzata ieri proprio alla Scala, dove Elisabetta ha mosso i primi passi quando era ancora bambina, per poi ricoprire ruoli da protagonista nel repertorio classico e contemporaneo. Il suo debutto «a sorpresa» sulla scena non lo ha certo dimenticato: «Ho esordito nella Coppelia, avvisata tre ore prima dell'inizio del balletto per sostituire la protagonista». E ora, a 44 anni, volta pagina, con una campagna, promossa l'anno scorso da oltre 60 associazioni non profit, per informare sull'Adhd, un disturbo da deficit e iperattività (che in Italia è attribuito a circa 35mila bambini), curato con psicofarmaci. «Un bambino che ha l'argento vivo addosso non può essere considerato malato», ha detto Armiato, che ha ricordato come lei stessa fosse una ragazzina molto vivace; una vivacità che ha incanalato nell'arte.

Per sensibilizzare il pubblico sul tema, il 12 novembre «Perché non accada» organizza a Roma il Galà per l'infanzia, a cui parteciperanno Giovanni Allevi, Daniela Dessì, Manuel Frattini, Giorgio Gaslini, Mogol, Raffaele Paganini, i Pooh, Ron e Luciana Savignano. Nel frattempo Elisabetta, per raccogliere fondi, mette in vendita cento paia delle sue scarpette da ballo autografate.

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