Domani allo Spazio Oberdan di Milano (viale Vittorio Veneto 2, ore 21) verrà proiettato, nellambito della rassegna «Sguardi altrove», il film di Elisabetta Sgarbi Il pianto della statua (musiche di Roberto Cacciapaglia). Lopera nasce dal desiderio di dar voce al «teatro sacro» in cui si può riassumere il senso profondo dei «compianti», capolavori scultorei dellarte umanistica e rinascimentale. È un teatro che si trasforma in cinema, sfruttando le potenzialità dimmagine delle composizioni di artisti come Niccolò dellArca, Guido Mazzoni e Antonio Begarelli. E che si trasforma anche in letteratura, come dimostrano i testi di cineasti internazionali come Michael Cimino e George Romero e di scrittori di diversa provenienza come Antonio Scurati, Diego Marani, Pino Roveredo, Lucrezia Lerro e Vittorio Sgarbi che accompagnano il film. Le voci di Anna Bonaiuto e Toni Servillo danno poi corpo al canto damore e di dolore in cui si risolvono i testi, fino a sciogliere le statue in pianto, restituendo quasi allo spettatore loriginaria esperienza che ispirò (e inquietò) gli artisti dei Compianti.
Per questo la visione teatrale che si produce grazie e attraverso quelle opere inimitabili diventa, tramite la macchina da presa, una visione centuplicata. Che riafferma, al di là dei limiti interpretativi, la simbiosi di arte, cinema e letteratura.Elisabetta Sgarbi a «Sguardi altrove»
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