Antonio Lauro
da Bologna
Sarà pure vero che, come dice lo slogan pubblicitario, «la coop sei tu», ma Giorgio Dragotto, consigliere regionale di Forza Italia, ha deciso di vederci chiaro. E vorrebbe fare luce sullintreccio tra amministrazioni locali, a cominciare dalla Regione, tutte invariabilmente da 60 anni sotto la granitica egemonia del Pci poi Pds e Ds, e laltrettanto granitico monopolio di cui godono nella grande distribuzione - supermercati e ipermercati - in Emilia Romagna le cooperative, tutte invariabilmente rosse e che hanno fatto da base e cassaforte allascesa dellUnipol di Giovanni Consorte. Così, con uninterrogazione urgente depositata nei giorni scorsi, ha scritto a Vasco Errani, diessino e presidente dellEmilia Romagna. Poche righe, per chiedere a Errani di «illustrare tutte le autorizzazioni concesse per le superfici di vendita al dettaglio dal 1971 a oggi».
Per nulla impaurito di trovarsi davanti una montagna di carta e unattesa di mesi per avere i documenti, Giorgio Dragotto parte da una premessa: «Liter burocratico per le autorizzazioni a supermercati e ipermercati si snoda attraverso amministrazioni pubbliche apparentemente diverse ma che nella sostanza sono la stessa cosa, visto che gli amministratori appartengono alla stessa parte politica con unosmosi totale tra controllati e controllori». E da una constatazione: «Lassegnazione delle superfici di vendita, ovvero autentiche miniere doro, al contrario di ciò che accade negli appalti pubblici, da decenni avviene al di fuori di qualsiasi gara o bando e nella discrezionalità più completa».
Dragotto ha fatto una prima scoperta: e cioè che a dare le licenze urbanistiche sono i singoli Comuni ma dal 1971, lautorizzazione allapertura di supermercati sopra i 1.500 metri quadrati deve arrivare dalla giunta regionale. «Così dal '71 al '99 hanno dilagato supermercati con il dominio esclusivo di Coop e Conad».
Poi ha fatto una seconda scoperta. Una leggina regionale, in attuazione di un decreto di Pierluigi Bersani, allora ministro dellIndustria, ha perfezionato il meccanismo. Un codicillo stabilisce che in caso di due o più concorrenti per una superficie nello stesso comune la priorità assoluta va data «alle domande che prevedono la concentrazione di preesistenti medie e grandi strutture» nonché lassorbimento del personale. «Sembra una norma fatta su misura per le coop rosse» commenta il consigliere azzurro.
Morale, in Emilia Romagna ci sono 25 ipermercati a marchio Coop, 158 supermercati e 29 minimarket; la Conad ha 2 iper, 206 supermercati, 193 minimarket. Tra i privati, Bennet ha 5 ipermercati, Esselunga 7 «Superstore» e 2 supermarket, la GS 5 iper.
Dragotto si ferma su una prima considerazione: «Sono le grandi cooperative di consumo le socie di maggioranza di Unipol, hanno messo a disposizione di Consorte grandi capitali per il salto di qualità fino a tentare la scalata alla Bnl. Ogni giorno questa rete capillare rastrella sul territorio una massa liquida enorme, con il pagamento dei fornitori a 90-120 giorni».
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