Martedì sera a «Ballarò» la signora Emma Bonino, «premier» della Rosa nel pugno, alleata alla cricca di centrosinistra si è trovata di fronte a Silvio Berlusconi, cui deve la nomina di commissario europeo.
Quando il presidente le ha chiesto di spiegare come potesse essere trasmigrata con il centrosinistra, ho visto la signora trasfigurare, il volto acceso di rosso, le orecchie vibranti, e rispondergli che lui non aveva compiuto le riforme liberali promesse ai radicali. Tra queste riforme caldeggiate dai radicali cerano, per esempio, in campo internazionale lalleanza stretta con lAmerica e lapprovazione dellintervento in Irak, in campo fiscale labolizione della ritenuta dacconto sulle buste paga, labolizione delle trattenute e dei priviliegi sindacali, labolizione dellarticolo 18 dallo Statuto dei lavoratori, la riduzione delle aliquote fiscali.
Come possa la signora Bonino pensare di ottenere queste riforme militando nella sinistra di Prodi è davvero inimmaginabile.
Luciano Franchi e -mail
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