«Enasarco, no al commissariamento»

da Roma

Gli agenti di commercio sono sul piede di guerra, dopo la decisione del Consiglio di Stato di procedere al commissariamento della Fondazione Enasarco, l’ente di previdenza del settore. Il commissariamento secondo la Fnaarc (la Federazione nazionale degli agenti e dei rappresentanti di commercio che aderisce a Confcommercio) è il primo passo per riportare la Fondazione sotto il controllo pubblico. L’associazione ha già presentato ricorso, come ha annunciato ieri il presidente Fnaarc Adalberto Corsi: «Ci batteremo fino all’ultimo per impedire che l’Enasarco venga riportato nella sfera pubblica». Il commissariamento dell’Enasarco è stato deciso lo scorso novembre dal ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa, dopo le vicende giudiziarie legate alla vendita del patrimonio immobiliare dell’ente che hanno coinvolto l’ex presidente Donato Porreca. Sulla questione si è già espresso il Tar del Lazio, che ha respinto la richiesta di sospensione del commissariamento. E ora la Fnaarc ricorrerà in secondo grado.

«Abbiamo illustrato alla Commissione parlamentare di controllo sugli enti di previdenza - ha detto ieri Corsi - il fondato timore che il Commissariamento venga utilizzato per riportare la Fondazione, e il suo cospicuo patrimonio immobiliare, nella sfera pubblica da cui uscì nel 1997, soprattutto dopo aver messo in ordine i bilanci e dopo averne migliorato efficienza e servizi».

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