da Roma
La Finanziaria 2007 rivoluzionerà il sistema di riscossione delle quote di iscrizione ai sindacati. Una notizia che, detta così, potrebbe far piacere a chi ha condiviso le tante campagne politiche e di stampa contro la riscossione automatica dei contributi di cui godono le confederazioni dei lavoratori. Peccato, però, che i cambiamenti vadano in direzione opposta rispetto a quella indicata tempo fa dal Giornale e anche dai Radicali, oggi a pieno titolo parte del governo. In sostanza, se la norma sopravviverà, le quote di iscrizione ai sindacati saranno garantite direttamente dallo Stato.
Il regalino - scovato dal quotidiano economico Italia Oggi - è contenuto nel comma 15 dellarticolo 2 del decreto legge allesame della Camera e consiste nel fatto che i versamenti dei contributi alle organizzazioni dei lavoratori saranno assicurati dallo Stato tramite il meccanismo delle compensazioni. Le quote di iscrizione, in sostanza, continueranno ad essere trattenute dalle buste paga dei lavoratori, ma il datore non dovrà trasferirle direttamente a Cgil, Cisl, Uil e alle altre sigle sindacali. Le aziende potranno compensare la cifra con i crediti Iva. Toccherà poi allo Stato dare ai sindacati la somma che gli spetta.
Apparentemente una partita di giro, anche se la soluzione dei crediti non dispiacerà alle aziende, che non dovranno sborsare liquidi e incasseranno facilmente il credito. E piacerà soprattutto ai sindacati che non dovranno più bussare alle porte delle aziende per rivendicare le quote di iscrizione. È noto che i sindacati hanno spesso difficoltà a raccogliere le somme che i datori trattengono dalla busta paga dei lavoratori, soprattutto nelle piccole aziende.
Una nuova «strana commistione tra interessi pubblici e scelte private», rileva Italia Oggi, visto che, sempre più, «un contributo dovuto per scelta volontaria è stato assimilato a quello dovuto per legge». Colpisce il fatto che sia stato scelto un provvedimento durgenza. E anche la cripticità della legge. Le quote discrizione «assicurate» sono contenute nellarticolo che prevede le compensazioni del modello F24 da parte dei titolari di partite Iva. Tra quelle possibili si citano anche i «contributi associativi dovuti dagli iscritti alle associazioni sindacali a carattere nazionale nonché i contributi per lassistenza contrattuale che siano stabiliti dai contratti di lavoro».
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