Entro 5 anni spariranno i «pick-up»

nostro inviato a New York

Nei prossimi 5 anni ci sarà un’evoluzione della richiesta di auto nel mondo. Secondo uno studio di AlixPartners, che il Giornale può anticipare, la competizione tra i costruttori si focalizzerà nei segmenti B (city car e utilitarie) e C (medie) la cui crescita congiunta, tra il 1997 e il 2013, sarà del 9%. Ma a svilupparsi, nello stesso periodo, sarà anche il segmento A (small car): più 6,8%. In futuro, dunque, la sfida continuerà a concentrarsi su quelle fasce dove il gruppo Fiat ha dettato le regole, anche se tra le vetture «medie», prima Stilo e ora Bravo hanno tradito le attese. Lo studio di AlixPartners è impietoso nei confronti dei grossi pick-up, la cui crescita risulterà, alla fine, pari a zero. A tirare il freno saranno anche i grandi Suv il cui aumento, tra 5 anni, sarà del 2,6%. Ci sono poi le berline medio-alte (più 4,6%). Analizzando più a fondo i dati si nota come per i segmenti A, B e C, quelli di riferimento per il Lingotto, il balzo tra 2007 e 2013 sarà di 12,2 milioni di unità (quota di crescita totale del 72%).
Ci si orienterà quindi verso il segmento B (più 5,2 milioni e 31% di crescita), quello occupato da Fiat Grande Punto. Per Torino si prospettano, quindi, battaglie sempre dure nei segmenti dove è tradizionalmente forte. E a condizionare queste sfide saranno anche le nuove regole ecologiche (Fiat ha calcolato un aggravio del 6% per i costi) con inevitabili ripercussioni sui prezzi finali. Ma un’altra incognita è rappresentata da quanto saranno bravi cinesi e indiani a rispettare le norme Ue e, quindi, a mantenere i loro listini sotto quelli delle case occidentali. Anche su questo fronte si giocherà buona parte della partita futura.

Intanto, secondo le stime di Global Insight, nel 2007 Fiat Group Automobiles sarebbe riuscita a centrare l’obiettivo fissato dall’ad Sergio Marchionne: l’8% di quota mercato, rispetto al 7,6% del 2006, cosa che invece non era riuscita per quanto riguarda l’Italia (32% il target non raggiunto). L’8%, però, non sarebbe bastato per vincere il testa a testa per il quinto posto con Renault (circa 7mila le unità di scarto).

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