Cronaca locale

«Ermengarda» va al lago e cerca rifugio nella villa

«Ermengarda» va al lago e cerca  rifugio nella villa

Viviana Persiani

Dedicato alla donna. Sotto l’egida della poesia, dell’arte e del teatro, la terza edizione di ProsaGardaFestival, «Omaggio a lei», si tinge di rosa e di leggiadria.
Dopo l’apertura avvenuta il 3 agosto sulle note della Jazz Art Orchestra in concerto a Toscolano Maderno, il programma prevede, da oggi, una full immersion di undici giorni.
Marco Basile che anche per questa terza edizione dell’happening estivo ha seguito la direzione artistica, spiega come questa sia una preziosa occasione per celebrare l’universo femminile, indagando attraverso i differenti linguaggi artistici. «Si tratta di un vero Festival con un certa continuità, dove ogni evento e ogni giornata sono consequenziali agli altri; una sorta di panorama a 360 gradi nella dimensione artistica della donna».
A quanto pare, un ricco programma concentrato in pochi giorni?
«Esattamente; chi paga il biglietto potrà restare impegnato tutto il giorno assistendo a cinque delle mostre previste dal programma, senza trascurare gli interessanti “aperitivi” che precedono l’evento teatrale vero e proprio della serata».
Quale sarà il programma di questa sera?
«A Villa Alba di Gardone Riviera ci sarà l’inaugurazione delle mostre; Mario De Carolis e Roberto Belotti, ad esempio presentano Epitaffio: dedicato a lei, oppure l'esposizione di Sandro Gerelli è intitolata Alieni al femminile. Con Morte di Ermengarda tratta dall’Adelchi di Alessandro Manzoni, in scena nel parco di Villa Lucia a Toscolano Maderno, Patrizia Zappa Mulas e Giuseppina Turra per la regia di Sara Poli, daranno prova di come il teatro classico possa avere godere ancora di un respiro attuale».
Tra le tante artiste che parteciperanno al Festival, Patrizia Zappa Mulas avrà un duplice posto di riguardo; questa sera ne La morte di Ermengarda e domani, al fianco di Franca Valeri, nel Diario del dopoguerra italiano. «È la prima volta che partecipo a questo ProsaGardaFestival, ma già ho potuto intuire la vitalità dell’happening e la creatività degli organizzatori; non c’è dubbio che Marco Basile, il direttore artistico, si sia orientato verso la qualità, senza cadere nel banale, commerciale e nelle produzioni di basso profilo artistico. Siamo lontano mille miglia dalla televisione, quella scatola che offre standard rozzi profondamente stereotipati».
L’appuntamento clou della rassegna sarà in ogni modo domani: Franca Valeri, la signora del teatro italiano, verrà insignita del «Premio alla Carriera».
Cosa sono gli aperitivi dei quali ha parlato prima?
«Questo Festival è dislocato in diversi luoghi: a Villa Alba di Gardone Riviera, nel parco del Vittoriale e a Villa S. Lucia di Toscolano Maderno, una vecchia dimora quattrocentesca mai aperta finora al pubblico. Questa è stata una scelta perché sono convinto che, per coinvolgere un pubblico sempre più vasto, non occorra portare la gente a teatro, bensì accompagnare il teatro tra la folla. Questi appuntamenti prevedono delle messinscene itineranti all’interno dei parchi deputati. Ad esempio, con Napoleone, il pubblico sarà guidato nei meandri e negli anfratti del parco, assistendo a tappe alla storia degli ultimi giorni del grande imperatore. Con attori in costume, mobili d’epoca capaci di ricostruire l’atmosfera di un tempo, il regista ha compiuto un atto di fedeltà nei confronti della storia. Ecco perché, organizzando questi aperitivi, si concilia il desiderio di teatro di ricerca alla scoperta di angoli di incantevole bellezza di luoghi mai visti così da vicino».
Qual è il tipo di teatro che propone in «ProsaGardaFestival»?
«Un certo tipo di teatro non va dimenticato; quindi ho organizzato questa rassegna nella convinzione che il teatro classico, in quanto tale, abbia sempre molte cosa da dire. Occorre, tuttavia, sapere leggere questi grandi testi, fondamento indispensabile degli spettacoli, in modo brillante e moderno.

Non ci si può fossilizzare sulla versione originale, perché il pubblico ha bisogno di vedere cose nuove».

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