Caro Feltri,
da mesi i giornali e i programmi televisivi d’informazione si occupano delle liti senza tregua fra Berlusconi e Fini, ma ancora non ho capito perché questi due signori si comportino come bambini che si contendono il pallone, e mettano a repentaglio la vita del governo per motivi futili, mai spiegati fino in fondo e quindi per nulla convincenti. Provi lei a dirci come stanno le cose.
Arnaldo Vinciguerra
di Vittorio Feltri
Siamo tutti un po’ bambini perché dell’infanzia ci portiamo appresso qualcosa, di solito il peggio: la capricciosità e la presunzione. Non lo ammettiamo, ma ciascuno di noi nell’intimo è convinto di valere di più del suo prossimo, chiunque sia. Se abbiamo davanti un genio, universalmente riconosciuto tale, per consolarci della nostra mediocrità pensiamo: beh, se non mi fossi ammalato da piccolo, se non avessi dovuto cominciare presto a lavorare, se fossi stato raccomandato, se avessi avuto fortuna, di sicuro avrei fatto strada quanto lui, anzi, di più. Perfino i tifosi di calcio, quando assistono a una partita, se un campione sbaglia un gol, dicono: al suo posto avrei segnato. Berlusconi e Fini non sono ragazzini eppure, quando si incontrano, si comportano come se lo fossero.
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