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Escort, notizie false su Zaia Oscurato un sito web

Il gip di Treviso ha deciso di oscurare il sito "gaxetaveneta.com" dove si scriveva di presunti incontri tra Zaia e alcune escort. La procura: "Notize totalmente infondate"

Escort, notizie false su Zaia 
Oscurato un sito web

Treviso - Sul sito "gaxetaveneta.com" erano apparse notizie relative a presunte frequentazioni di escort da parte del presidente del Veneto Luca Zaia, avvenute nei giorni dell'alluvione. Tutto falso, secondo la procura della Repubblica. Gli incontri, come riportava il sito, si sarebbero svolti a Cison di Valmarino (Treviso) e di questi avrebbe parlato Nadia Macrì. Notizie ritenute totalmente infondate, nel corso di una conferenza stampa in Questura, dallo stesso procuratore della Repubblica Antonio Fojadelli, semplicemente perché Zaia nei giorni indicati si trovava da tutt’altra parte, impegnato in attività pubbliche e private, legate soprattutto all’emergenza maltempo.

Un indagato Il sito era stato registrato in Islanda da un provider di nazionalità armena e sarebbe legato a un uomo di 42 anni residente nel vicentino, ora indagato per diffamazione a mezzo stampa. Il sito è stato oscurato dal Gip di Treviso, su richiesta della procura della Repubblica. Al vicentino, nel corso di una perquisizione domiciliare, sono stati sequestrati due pc, presumibilmente utilizzati per la pubblicazione delle false notizie.

Il procuratore "Con l’iniziativa della Procura - ha detto Fojadelli - abbiamo inteso porre fine ad un’opera di speculazione e di sciacallaggio ai danni di figure istituzionali".

La magistratura trevigiana avrebbe anche effettuato accertamenti, risultati negativi, sui verbali delle deposizioni rese all’autorità giudiziaria di Palermo dalla Macrì e alla quale l’estensore dell’articolo pubblicato sul sito veneto avrebbe attribuito le informazioni ricevute sul comportamento di Luca Zaia. 

Il governatore del Veneto "Ringrazio per la correttezza dimostrata in questi giorni il Procuratore della Repubblica di Treviso Antonio Fojadelli, il Questore Carmine Damiano e i loro uomini -ha coommentato il governatore del Veneto- perché non hanno lasciato possibilità di ombre od equivoci sui miei comportamenti personali e hanno liquidato le infamie che un sito internet aveva diffuso contro di me". "Oltre a diffamarmi sul piano personale, si è anche tentato di far passare la vergogna che sarei andato a divertirmi mentre 500mila veneti erano alle prese con la gravissima alluvione che ci ha colpito -ha concluso Zaia- quanto accaduto fa parte di un brutto clima nel quale ci troviamo a lavorare». 
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