Come se non fosse bastata una prima, capillare indagine sullinquinamento a Milano. Il Codacons ha insistito, e nelle scorse settimane - come reso noto dal Giornale - ha presentato un nuovo esposto in Procura. Ora, i magistrati - gli stessi che hanno già disposto una super-perizia sullo stato dellaria in città - tornano alla carica. Un nuovo fascicolo, infatti, è stato aperto. A carico di ignoti, ipotizza il reato di disastro colposo.
La nuova indagine viene seguita dallo stesso dipartimento di pm che aveva messo sotto inchiesta il governatore Roberto Formigoni, il presidente della Provincia Guido Podestà e lex sindaco Letizia Moratti. E che aveva chiesto a un pool di esperti se i vertici delle istituzioni avessero fatto abbastanza per combattere linquinamento. La risposta dei tecnici - Lugi Bisanti (direttore del Servizio di Epidemiologia dellAsl), Michele Giugliano e Roberto Maja (docenti del Politenico) - lasciava pochi dubbi. «Tutti gli interventi ragionevolmente praticabili non hanno il potenziale di consentire, a breve termine e in ogni caso, il rispetto» delle soglie per le emissioni di polveri sottili. Mentre «gli interventi strutturali non possono che impiegare anni per il recupero di una situazione che garantisca in permanenza il rispetto del limite».
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