Forse è solo la quiete che precede la tempesta, quella destinata a scatenarsi se entro giovedì prossimo il braccio di ferro sul tetto del debito Usa non si sarà sciolto in una stretta di mano. Ma, almeno per il momento, i mercati continuano a credere a un compromesso, magari proprio sul filo di lana, capace di scongiurare il default. I precedenti incoraggiano la scommessa, e aiutano a mantenere gli indici ben lontani dalla soglia di allarme.
Anche ieri i listini si sono quindi mossi in modo frazionale, tanti zero virgola accompagnati dal segno del rialzo o del ribasso. Nell'attesa, si compra e si vende poco. Piazza Affari ha portato a casa un +0,19%, lo spread è scivolato sotto i 240 punti, mentre Wall Street è rimasta inchiodata attorno alla parità, non trovando particolari spunti dall'incontro in programma fra Barack Obama e i leader del Congresso. Nessuno sembra insomma preparato a un eventuale panic selling. Perfino il prolungarsi dello shutdown, con le inevitabili ripercussioni sul sistema economico Usa, non sta più di tanto preoccupando i mercati. Eppure, la stagione delle trimestrali della Corporate America è ormai alle porte.
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