Brasile: rogo in discoteca, almeno 245 morti

L'incendio è scoppiato alle 2 del mattino. Un gruppo rock che si esibiva ha usato fuochi d'artificio, da cui è divampato il rogo

Brasile: rogo in discoteca, almeno 245 morti

Tragedia in Brasile. Sono almeno 245 i morti accertati finora nell’incendio divampato nella discoteca "Kiss", frequentata soprattutto da ragazzi, a Santa Maria in Brasile. Secondo i pompieri "il bilancio delle vittime probabilmente si aggraverà nelle prossime ore". L’incendio è scoppiato poco dopo le 2.00 del mattino (le 6.00 in Italia) ed è stato domato dai vigili del fuoco tre ore dopo, ma i responsabili dei soccorsi stanno ancora estraendo i corpi dal locale, che è stato completamente distrutto. Il governatore dello Stato di Rio Grande do Sul, Tarso Genro, ha annunciato che arriverà a Santa Maria "in fine mattinata" per visitare il luogo del disastro, assicurando in un messaggio su Twitter che "stiamo prendendo tutte le misure necessarie".

Le fiamme nel locale sono scoppiate mentre era in corso una festa universitaria, nella quale si esibiva un gruppo rock che utilizzava fuochi d’artificio come parte dello spettacolo. "Il rogo ha creato il panico tra i presenti e qualcuno è rimasto sotto la calca", ha spiegato il responsabile dei vigili del fuoco, secondo il quale la maggior parte delle vittime è morta per "asfissia".

Santa Maria, situata all’estrema punta meridionale del Brasile quasi al confine con Argentina e Uruguay, è un’importante città universitaria. Al momento della tragedia, nel locale era in corso una festa di studenti di diversi corsi dell’Universidad Federal.

"Siamo tutti uniti nella tragedia e, necessariamente, supereremo questo momento", ha detto la presidente del Brasile, Dilma Rousseff. Il capo di Stato tratteneva a stento le lacrime. "Il Brasile intero è triste e in lutto per le morti avvenute nell’incendio di Santa Maria", ha scritto l'ex presidente Lula in un comunicato.

"In questo momento difficile, esprimiamo la nostra solidarietà agli amici e ai familiari delle vittime e a tutta la popolazione della città, ma specialmente ai padri e alle madri per queste perdite irreparabili".

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