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Egitto, scontro tra giudici e governo Referendum: prima fase vinta dai sì

Mentre la protesta costringe il procuratore generale a rassegnare le dimissioni, i giudici annunciano che non monitoreranno la seconda fase del referendum costituzionale

Protesta contro la nomina presidenziale del procuratore generale
Protesta contro la nomina presidenziale del procuratore generale

Il nuovo procuratore generale egiziano, non è durato neppure un mese. Talaat Abdullah, nominato dal presidente Mohammed Morsi, dopo l'emanazione di un decreto (leggi il testo) con il quale si è attribuito una serie di poteri che di fatto lo mettevano al di sopra del controllo della magistratura, ha presentato oggi le sue dimissioni.

La decisione di Abdullah risponde indirettamente alla protesta che ha portato oggi in piazza in Egitto centinaia di procuratori, a chiedere che lasciasse il suo posto. La sua nomina - presidenziale - viene ritenuta inappropriata. A scegliere il procuratore generale dovrebbe essere di norma il Consiglio giudiziario supremo.

Il tira e molla tra magistratura e governo continua. I giudici hanno confermato oggi la loro intenzione di non monitorare la seconda fase del referendum - il monitoraggio è necessario perché il voto sia ritenuto valido - per l'approvazione della nuova Costituzione egiziana. Il testo è contestato da molti, organizzazioni umanitarie comprese. A destare più di un dubbio il richiamo ai principi della Sharia e la scarsa considerazione per le donne e le minoranze.

Il presidente dell'organizzazione dei giudici del Consiglio di Stato, Hamsi Yassine, ha motivato il gesto della categoria, spiegando che il governo non avrebbe mantenuto le promesse fatte, che includevano la revoca dell'"assedio" alla Corte costituzionale da parte dei Fratelli Musulmani, organizzazione di cui il partito di Morsi è emanazione politica.

Nella prima fase del referendum costituzionale - secondo i media ufficiale - il sì avrebbe vinto con il 57%. Una percentuale simile è stata ottenuta in Italia. Il 52,8% degli egiziani nel nostro Paese ha approvato la bozza della Costituzione. I dati sono dell'agenzia Mena, resi noti dall'ambasciatore egiziano in Italia, Fraib Munib.

1165 i voti favorevoli, 1039 quelli contrari.

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