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Egitto, approvata la Costituzione Vince la Fratellanza Musulmana

Manca ancora il dato ufficiale, ma il risultato è chiaro. Il 64% degli egiziani approva la bozza costituzionale

Egitto, approvata la Costituzione Vince la Fratellanza Musulmana

I dati sono ancora ufficiosi. Almeno fino a lunedì sarà difficile avere dei numeri precisi. Ma la risposta delle urne egiziane al quesito sulla nuova Costituzione sembra evidente. Come quasi certa era prima ancora del secondo turno, che ha chiamato ieri 52 milioni di persone ai seggi per stabilire se il testo debba o meno essere il nuovo cardine dell'Egitto post-rivoluzionario.

Senza una Costituzione dallo scorso anno, l'Egitto ha votato sì. Sarebbe intorno al 64% (71% nella seconda tornata) la percentuale dei cittadini che ha optato per l'approvazione del testo, nonostante le molte critiche sollevate nei giorni scorsi dall'opposizione, in testa l'ex presidente dell'Aiea, Mohamed ElBaradei.

Riferimenti alla Sharia, scarsa considerazione per i diritti del singolo e preoccupazione per il ruolo della donna nel nuovo Egitto di Mohamed Morsi. Ma anche un testo approvato assenti le componenti più moderate del panorama politico locale e il ruolo di magistratura ed esercito. Questi alcuni tra i punti che preoccupavano (e preoccupano) maggiormente i contestatori. Che non sono bastati però a far vincere il progetto di revisione della bozza costituzionale.

Se nel primo turno soltanto i Governatorati del Cairo e Gharbiyya si erano distinti, con il trionfo di un "no" neppure troppo schiacciante, questo secondo turno ha confermato la volontà popolare espressa il 15 dicembre. E dato ragione ai Fratelli Musulmani, di cui l'attuale presidenza è emanazione politica. Con l'eccezione del Governatorato di Menoufiya, che già alle presidenziali aveva sostenuto Ahmed Shafiq, avversario dell'attuale presidente.

Come anche in occasione del primo turno, l'opposizione ha contestato diversi episodi di irregolarità durante lo svolgimento del voto.

Alcuni membri del Fronte Nazionale si sono spinti fino a contestare la legittimità del processo.

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