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Egitto, ancora scontri al Cairo Muore oppositore

Il decreto emanato dal presidente porta ancora in piazza gli egiziani. Dall'inizio della protesta almeno due morti e centinaia di feriti

Egitto, ancora scontri al Cairo Muore oppositore

L'Egitto di Muhammad Morsi torna di nuovo in piazza. Tahrir, epicentro della protesta che lo scorso anno ha tolto il potere ad Hosni Mubarak, mesi dopo è ancora il luogo dove convogliare la rabbia. Che questa volta si riversa contro il nuovo presidente. E contro la dichiarazione costituzionale con cui ha ampliato i propri poteri, secondo l'opposizione per diventare un "nuovo faraone".

Gli scontri in piazza

In piazza Tahrir decine di migliaia di persone. Tra di loro anche giornalisti e avvocati, che protestano contro le restrizioni alle loro libertà.

Negli scontri vicino all'ambasciata statunitense del Cairo, in piazza Simon Bolivar, muore un oppositore, dove avere inalato i lacrimogeni utilizzati dalla polizia per disperdere i manifestanti. Secondo l'agenzia Mena sarebbe il 64enne Fathy Gareeb, morto a causa di una crisi cardiaca, dopo il ricovero in ospedale. Era tra i fondatori dell'Alleanza popolare socialista egiziana, uno dei cinque partiti che dopo la rivoluzione diede vita alla Coalizione delle forze socialiste.

Le proteste coinvolgono non soltanto la Capitale, ma anche Alessandria. Proprio qui, come a Suez, Port Said e Ismailia, sono state date alle fiamme venerdì le sedi della Fratellanza Musulmana, di cui Morsi è esponente politico. Nella citta di Mahalla, zona del delta del Nilo, decine i feriti negli scontri tra giovani legati ai Fratelli musulmani e forze che si oppongono al presidente.

Il decreto di Morsi

Giovedì scorso Morsi, nel testo del decreto, si è dichiarato di fatto al di sopra dell'autorità della legge. L'articolo II della misura rende vincolanti e inappellabili leggi e decreti presidenziali, almeno fino all'approvazione di un nuovo testo costituzionale, a cui un'assemblea costituente sta lavorando. E da venerdì il Cairo ha visto gli attivisti riunirsi in sit-in, che oggi è confluito in una manifestazione di massa.

Non tutto l'Egitto è però contro il presidente. Ieri i Fratelli hanno annullato un corteo a sostegno del presidente previsto per oggi, con l'obiettivo di evitare la collisione tra i due gruppi di manifestanti. Scontri si sono però registrati tra la polizia e chi protesta contro il decreto. I lacrimogeni delle forze dell'ordine hanno disperso un gruppo di persone che si trovava vicino all'ambasciata americana. Dall'inizio della protesta ci sarebbero stati almeno due morti e centinaia di feriti.

La preoccupazione della magistratura

Ieri Morsi ha provato ha rassicurare il Consiglio della magistratura, sottolineando appunto che le misure emanate sono "temporanee" e che si applicano solo a "questioni relative alla sovranità". Non c'è stato però un passo indietro sul decreto, sul quale i magistrati egiziani stanno tenendo una tenuta straordinaria.

Gli ultimi sviluppi preoccupano anche la Casa Bianca.

Il portavoce di Obama, Jay Carney, ha sottolineato il ruolo indispensabile svolto da Morsi nella mediazione tra Israele e Gaza, ma anche che la questione specifica va separata. "Abbiamo espresso le nostre preoccupazioni".

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