In barella, ma a suo modo in trionfo. Dopo 30 anni al potere, la destituzione nel più umiliante dei modi, a seguito della «primavera», Hosni Mubarak «resuscita» di fronte al mondo intero che lo aveva visto morto politicamente prima e in gravi condizioni di salute poi. Soliti occhiali scuri sul volto, camicia bianca, una posa apparentemente sofferente, l'ex raìs ha detto addio alla prigione di Tora, Al Cairo. Il «Faraone» ha lasciato il carcere a bordo di un elicottero ed è stato trasferito ieri all'ospedale militare di Maadi, nella capitale, dove aveva chiesto lui stesso di essere ricoverato, come d'altra parte avevano anticipato gli avvocati, considerare le condizioni di salute e dopo l'ordine di scarcerazione della procura e il via libera agli arresti domiciliari.
L'ex raìs non usufruirà, almeno per ora, né della villa da 500 mila sterline di cui è proprietario dal 2000 a Sharm El Sheikh né del modesto appartamento dove ancora ha la residenza, nel quartiere Masr al Jadida del Cairo e dove pare che negli ultimi tempi gli abitanti abbiano visto «più volte» la consorte Suzanne, impegnata «a sistemarlo» alla vigilia della inattesa decisione della procura.
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