Giovane ucciso davanti alla fidanzata A Mosca esplode l'odio anti-immigrati

Guerriglia urbana e caccia al clandestino a Mosca. La più popolosa capitale europea dimostra sempre maggiore ostilità verso i circa due milioni di immigrati caucasici e centro-asiatici, in gran parte musulmani, che vi sbarcano il lunario svolgendo i lavori più umili e pesanti in condizioni spesso di sfruttamento. Tumulti xenofobi, scontri con la polizia, stato di massima allerta anche in piazza Rossa hanno caratterizzato le giornate di domenica e di ieri, con 380 fermati in un maxi raid anti immigrati della polizia.
Ad accendere la miccia di una xenofobia diffusa che esplode sempre più frequentemente è stato l'omicidio di un venticinquenne russo, Iegor Sherbakov, accoltellato nei giorni scorsi davanti agli occhi della fidanzata per aver tentato di difenderla dagli insulti di un passante, poi identificato con un azero sulla base delle immagini di una videocamera. Domenica sul luogo del delitto, a Biriuliovo, periferia sud della capitale, centinaia di abitanti locali si erano radunati per chiedere giustizia e protestare contro l'eccessiva presenza di immigrati, ritenuti responsabili della crescente criminalità. La manifestazione è poi degenerata, anche per l'intervento di gruppi nazionalisti radicali: al grido di “La Russia ai russì” è stato assaltato un centro commerciale. Poi i primi tafferugli all'arrivo degli agenti anti sommossa: lanci di bottiglie, fumogeni, colluttazioni e fermi.


La Duma ha invitato in aula il ministro dell'Interno, il direttore del servizio immigrazione e il sindaco di Mosca per una discussione. Monta inoltre la preoccupazione di altri incidenti, alla vigilia del Kurban Bayram, la festa più importante del calendario musulmano. La Federazione dei migranti ha invitato gli stranieri a non uscire.

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