Budapest I socialisti al governo in Ungheria, nel 2008, attraverso i servizi segreti cercavano la collaborazione della criminalità organizzata per mettere in difficoltà alcuni leader del partito di opposizione di destra «Fidesz». È quello che emerge da documenti finora coperti di segreto di Stato, e pubblicati adesso dalla commissione di sicurezza nazionale del Parlamento di Budapest. «È lo scandalo del secolo», secondo il portavoce del partito Fidesz, attualmente al governo. Secondo i documenti, il direttore generale dell'Agenzia di sicurezza nazionale (Nbh) Sandor Laborc, nel 2008, avrebbe incontrato più volte uno dei capi della criminalità organizzata, Tamas Portik, attualmente in arresto e sotto inchiesta. Portik aveva offerto collaborazione per discreditare e compromettere alcuni dirigenti della destra che lui temeva potessero arrivare al governo.
I documenti, pubblicati dopo che il ministero dell'Interno ha sciolto il segreto, hanno causato costernazione generale in Ungheria. I dirigenti socialisti dicono di rifiutare tali metodi, e incolpano l'ex direttore dei servizi che agiva, sostengono, di sua iniziativa. Condannano l'atto anche i centristi e i verdi, mentre il partito di governo Fidesz vuole incriminare l'ex direttore Laborc.
Negli ultimi anni l'Ungheria ottiene l'attenzione dei media internazionali quasi esclusivamente per la presunta deriva autoritaria di cui è accusato il leader di Fidesz Viktor Orbàn, che fatto approvare in Parlamento, grazie allavastissima maggioranza di cui dispone, una serie di modifiche costituzionali.
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