Merkel attaccata dagli alleati: è una zarina. Accuse anche a Draghi

Uno dei leader delle correnti della coalizione Cdu-Csu prende di mira la cancelliera: "Nel partito non c'è più dibattito". E il prossimo anno si vota

Merkel attaccata dagli alleati: è una zarina. Accuse anche a Draghi

Problemi in casa per Angela Merkel. La cancelliera è accusata di essere una "zarina", di voler fare tutto da sola senza ascoltare il partito. A muovere la critica è stato Josef Schlarmann, 72 anni, leader di una delle correnti dell’Unione (Cdu-Csu). Nel "sistema Merkel", puntualizza Schlarmann, "non c’è più dibattito sui temi generali, perché ogni cosa nel
partito della Merkel viene proposta come se fosse senza alternative"
. Il deputato prosegue puntando il dito: nel partito fa "carriera" solo chi condivide la linea della cancelliera. A questo attacco ha risposto oggi un altro esponente dei cristiano-democratici, Volker Bouffier, ministro-presidente dell’Assia: "Noi abbiamo una cancelliera di grande successo. Quello di cui non abbiamo bisogno è invece un risveglio dei conservatori".

La Bild non dà troppo peso alle critiche mosse alla Merkel. Il quotidiano parla di insurrezione dei "sette nani". Un modo piuttosto colorito per sminuire l'attacco di Schlarmann. A un anno dalle elezioni politiche la Merkel, dunque, si trova a dover fronteggiare una fronda interna che vede in prima fila le ale più euroscettiche impegnate ad alzare la voce contro l’apertura della Bce a una ripresa degli acquisti di titoli di Stato italiani e spagnoli in funzione anti-spread. Criticato duramente il sostegno della Merkel alla linea del presidente dell’Eurotower, Mario Draghi. Il parlamentare della Csu Klaus-Peter Willsch, tra i falchi più rigorosi della maggioranza che sostiene la cancelliera, in un’intervista a Handesblatt ha chiesto una riforma della Bce che consenta a Berlino di esercitare il diritto di veto: "Serve un ribilanciamento dei diritti di voto nei corpi decisionali della Bce in proporzione alle responsabilità che si prendono i paesi; come creditore principale, la Germania deve avere il diritto di veto su tutte le questioni". Secondo Willsch, tra le personalità
più euroscettiche del partito conservatore, Draghi sta facendo deragliare Francoforte dal suo mandato, in quanto intervenire sul mercato secondario per acquistare bond equivarrebbe a un sostegno diretto ai governi, il che è proibito dallo statuto dell’Eurotower: "Sotto Draghi la Bce si sta trasformando in un finanziatore di Stati e in una ’bad bank’ in barba alla legge costituzionale europea". Sulla stessa linea Franch Schaeffler dei liberali della Fdp, che sostengono la coalizione guidata da Cdu-Csu: "Che Cipro e Malta abbiano gli stessi diritti di voto della Germania è un grave errore".

Critiche a Draghi anche da sinistra. Il portavoce della Spd per la politica economica, Carsten Schneider, sottolinea che a causa della crisi in corso la Germania si trova a dover garantire per un ammontare di mille miliardi di euro, "due terzi dei quali vanno messi sul conto della Bce, che prende le sue decisioni in maniera assolutamente non trasparente e non democratica".

In serata la Cancelliera ha poi sottolineato: "Abbiamo bisogno di una soluzione a lungo termine, dobbiamo fare i passi che non abbiamo fatto quando creammo la moneta unica, ovvero

creare una unione politica. La Germania sa che in un’area che condivide una moneta occorre condividere anche le responsabilità politiche. Siamo sulla buona strada per molte di queste cose, ma il tempo è un fattore essenziale".

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