Il presidente del Consiglio, Mario Monti, apre alla Turchia: pieno sostegno del governo italiano all'ingresso della Turchia nell'Unione europea. E' arrivato nel corso del vertice, a Palazzo Madama, con il premier turco Recep Tayyip Erdogan. La riunione è stata preceduta da incontri bilaterali fra i due capi di governo e fra gli otto ministri che fanno parte della delegazione turca. "Ho riaffermato il sostegno dell’Italia, forte e convinto, alla piena adesione della Turchia all’Ue - ha detto Monti -. La nostra speranza è che il negoziato di adesione possa proseguire con slancio rinnovato". Nel colloquio, ha detto Monti, "ho riaffermato il sostegno dell’italia, forte e convinto, alla piena adesione della Turchia alla Ue. La nostra speranza è che il negoziato di adesione possa proseguire con uno slancio rinnovato". Infatti, ha spiegato Monti, "siamo convinti che la Turchia possa integrare l'Ue, portare un valore aggiunto geopolitico, economico e culturale".
Il capo del governo ha spiegato quello che, a suo modo di vedere, sarebbe il vantaggio reciproco per il Vecchio continente e la Turchia: "Per l’Europa che ha raggiunto un grado di perfezione istituzionale e di integrazione molto forte, che è esempio nel mondo ma che qualche volta è anziana demograficamente, stanca e non piena di impulsi e entusiasmo economicamente, la Turchia rappresenta un esempio molto importante di Paese vibrante, più giovane, in ascesa economica, con ottimismo nel futuro, caratteristiche che dobbiamo intensificare in Europa guardando alla Turchia e associandola fino alla piena integrazione nell’Europa".
Quindici osservatori italiani in Siria
Questo pomeriggio "terremo una riunione del consiglio dei ministri per deliberare la messa a disposizione delle Nazioni Unite di 15 osservatori in Siria". "Condividiamo il quadro problematico e molto preoccupante che Erdogan ha tracciato...".
Erdogan: ne servirebbero tremila
Erdogan è pessimista sulla crisi siriana: "Ho perso la speranza, non so più cosa auspicare" perché "non riusciamo ad arrivare al risultato sperato", ovvero la fine delle violenze, ha detto il premier turco, aggiungendo che servirebbero 3.000 osservatori "a controllare il Paese per sapere esattamente cosa succede e in quale località, il tutto in contemporanea in modo da capire cose accade". Erdogan ha quindi richiamato alla concretezza "il Consiglio di Sicurezza dell’Onu, coinvolgendo anche la Russia (principale alleato di Damasco), oltre alla Lega Araba".
Scambi commerciali tra i due paesi
La delegazione italiana, guidata da Monti, è formata da diversi ministri: il titolare della Farnesina, Giulio Terzi, il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, il viceministro dell’Economia, Vittorio Grilli e quello
dell’Ambiente, Corrado Clini. Prevista la firma di numerosi accordi. L’obiettivo è incrementare ulteriormente l'interscambio tra Roma ed Ankara, che allo stato attuale è pari a 21,5 miliardi.
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