Alle prese con una nuova ondata di immigrati illegali giunti in Texas dall'America centrale, tra cui decine di migliaia di bambini nemmeno accompagnati, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama corre ai ripari con un piano da due miliardi per gestire l'assistenza umanitaria, ma soprattutto per accelerare i rimpatri. Il presidente, hanno riferito fonti della Casa Bianca, invierà oggi una lettera al Congresso per per chiedere fondi di emergenza per oltre due miliardi, e anche per chiedere che vengano aumentati poteri per le autorità locali affinchè possano procedere più speditamente con i rimpatri. E chiederà anche che vengano previste pene più severe per trafficanti e contrabbandieri che portano i bambini illegalmente attraverso la frontiera. Il problema dei minori non accompagnati si è rivelato particolarmente pressante. Dall'inizio dell'anno ne sono arrivati più di 53 mila, oltre ad almeno 32 mila donne arrivate con bambini piccoli. Una notevole impennata rispetto all'anno scorso, secondo quanto riferisce il Washington Post, in gran parte in arrivo da Guatemala, El Salvador e Honduras, che ha colto l'amministrazione di sorpresa e ha indotto il presidente ad adottare nuove misure per gestire la crisi.
Mentre la sua riforma dell'immigrazione langue ferma in Congresso, l'ultima ondata di arrivi illegali ha attirato al presidente negli ultimi tempi accese critiche da parte dei repubblicani. Le misure adottate finora sono troppo deboli e in alcuni casi controproducenti, affermano. «Si è diffusa la voce nelle Americhe e oltre che l'amministrazione Obama ha adottato passi senza precedenti e probabilmente incostituzionali per fermare l'applicazione delle nostre leggi sull'immigrazione», ha affermato tra gli altri Robert Goodlatte, presidente della Commissione Giustizia della Camera.
«Non mandate i vostri figli verso il confine americano - ha detto però Obama in tv rivolgendosi direttamente ai genitori di chi vive oltre confine - se ce la faranno a passare saranno rimandati indietro. Ma, cosa più importante potrebbero anche non farcela».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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