Dopo la Crimea ora tocca alla Transinistria, regione della Moldavia a prevalenza russofona che nei giorni scorsi aveva chiesto l'annessione a Mosca. Un referendum si era tenuto in realtà già nel 2006: allora ben il 97% dei votanti aveva chiesto un ritorno alla Russia, ma sia il procedimento che il risultato non vennero riconosciuti dalla comunità internazionale.
Le vicende ucraine hanno ora rinfocolato le pulsioni separatiste e lungo il confine orientale dell'Ucraina si starebbero assembrando le truppe di Mosca. "Le truppe russe sono ben consistenti e in allerta", ha detto il generale Philip Breedlove, a capo del Comando alleato dell’Europa, "La forza russa sul confine orientale ucraino che corre parallelo alla Transnistria è sufficiente e inquietante. La Russia sta agendo più come un nemico che come un partner".
Il timore è quello di uno scontro armato tra Ucraina e Russia.
Un rischio che "sta aumentando", a detta del ministro degli Esteri ucraino Andrii Deshchytsia in una intervista all’Abc, "Non sappiamo che cosa ha in mente Putin e quali saranno le sue decisioni. Questo perchè la situazione sta diventando sempre più esplosiva rispetto alla settimana scorsa". Situazione smentita da Mosca e dal vice ministro della difesa russo Anatoly Antonov: "Rispettiamo gli accordi"- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.