Ripartito questa mattina da Amman, dove ieri aveva incontrato la famiglia reale di Giordania e chiarito la necessità di un dialogo tra islam e cristianesimo, papa Francesco è arrivato oggi in elicottero a Betlemme, per la seconda tappa del suo viaggio in Terrasanta.
Il Pontefice è stato accolto all'eliporto locale da una piccola delegazione, composta dal presidente palestinese Mahmoud Abbas, accompagnato dal delegato apostolico a Gerusalemme e Palestina, monsignor Giuseppe Lazzarotto, dal Patriarca di Gerusalemme dei Latini e presidente dell'Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa Fouad Twal.
Papa Francesco si è poi spostato al palazzo presidenziale di Betlemme, per un incontro privato con Abbas, a cui hanno preso parte anche alcuni delegati palestinesi e della Santa Sede.
Al termine del faccia a faccia un discorso, in cui il presidente palestinese ha parlato della "convivenza" come unica strada possibile. Il Pontefice ha ribadito, come già aveva fatto ieri, come il conflitto israeliano-palestinese sia "sempre più inaccettabile", chiedendo ai due contendenti di avere "il coraggio della pace, che poggia sul riconoscimento da parte di tutti del diritto di due Stati ad esistere e a godere di pace e sicurezza entro confini internazionalmente riconosciuti".
"Le spade si trasformino in aratri - ha auspicato il Papa - e questa Terra possa tornare a fiorire nella prosperità e nella concordia".
Il presidente israeliano Shimon Peres e quello palestinese Mahmoud Abbas saranno a breve in Vaticano, per un incontro proposto da Francesco, che si terrà sicuramente prima di luglio, quando avrà termine il mandato di Peres.
Il Pontefice si è poi diretto per la messa alla piazza della Mangiatoia, dove era atteso da migliaia di persone. Nel tragitto si è fermato vicino al muro che separa Israele e Cisgiordania. Al termine della celebrazione ha raggiunto il Convento francescano di Betlemme per un pranzo con i poveri e rifugiati palestinesi.
Bergoglio ha raggiunto nel pomeriggio Israele, accolto da Shimon Peres e Benjamin Netanyahu a Tel Aviv. Ha rinnovato l'invito a un incontro in Vaticano e chiesto che "diventi realtà" la soluzione dei due Stati, Israele e Palestina.
Ha poi rivolto il suo pensiero alle vittime della Shoah, "simbolo di dove può arrivare la malvagità dell’uomo" e invitato a promuovere
"un'educazione in cui l'esclusione e lo scontro lascino il posto all'inclusione e all'incontro, dove non ci sia posto per l'antisemitismo" e "per ogni espressione di ostilità, discriminazione o intolleranza verso persone o popoli".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.