Stavolta Christie è davvero alle corde

Stavolta Christie è davvero alle corde

Washington Addio sogni di gloria presidenziali? Solo un improbabile miracolo politico potrebbe salvare la carriera politica di Chris Christie. Il corpulento governatore repubblicano del New Jersey sembra ormai alle corde, travolto dagli ultimi eclatanti sviluppi del cosiddetto Bridgegate. L'ultima bordata gli è arrivata da un suo ex sodale, il Capo dell'Autorità Portuale, David Wildstein, che lo accusa di mentire quando sostiene di non aver mai saputo nulla della chiusura delle corsie del ponte George Washington. Non solo sapeva, ma addirittura ordinò quella decisione. Com'è noto, secondo l'inchiesta, la sua amministrazione avrebbe deliberatamente chiuso 4 varchi durante le feste natalizie in modo da provocare maggiore traffico e danneggiare così il sindaco di una città vicina che non aveva appoggiato Christie alle elezioni. Il governatore s'è sempre scusato, sostenendo però che è stato il suo staff ad assumere quella decisione, a sua totale insaputa. Ora però c'è chi sostiene il contrario, asserendo di averne le «prove». Accuse rese ancor più gravi dal fatto che arrivano da un suo ex compagno di scuola, che lo stesso Christie ha voluto alla guida di un importante incarico pubblico. A caldo, Christie ha smentito Wildstein, ribadendo di aver saputo solo dalla stampa dello scandalo del Ponte. Ma le sue parole non hanno placato l' indignazione. Il maggiore quotidiano del New Jersey, lo Star Ledger, è infatti tornato all'attacco: se le accuse di Wildstein sono provate, titola in un editoriale molto aggressivo, il governatore si deve dimettere.

Come osserva Politico.com, anche lo scenario a lui più favorevole, non risolverebbe sino in fondo i suoi problemi di credibilità: accuse di questo tipo non possono essere smontate in pochi giorni, ma prevedono lunghi mesi di indagini.

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